Una manovra da 228 milioni di euro, per la quale sono già stati presentati circa 400 emendamenti in commissione e che di certo non troverà la strada spianata in Assemblea. Inizia questa mattina in seconda commissione a Palazzo dei Normanni l’esame degli emendamenti presentati all’assestamento di Bilancio per l’anno 2016. Una manovra che potrebbe dare respiro a quei settori della macchina amministrativa regionale che altrimenti non saprebbero come chiudere l’anno. Dall’assistenza scolastica agli studenti diversamente abili – per cui è stata autorizzata nel primo quadrimestre dell’anno scolastico una spesa di 4,5 milioni di euro – fino all’assegnazione straordinaria alle città metropolitane e ai liberi consorzi comunali di 18 milioni di euro «per contribuire – si legge nella relazione del governo – alla riduzione degli squilibri di bilancio 2016 degli stessi enti».
Diciassette milioni di euro dovrebbero andare invece alla formazione professionale siciliana «per provvedere all’attivazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale da parte degli Enti accreditati ai fini del conseguimento di una qualifica professionale al termine del terzo anno e di un diploma di tecnico al termine del quarto anno».
Ancora, un milione e 800mila euro per i precari dei Comuni e delle ex Province in dissesto perché, come viene ricordato nella relazione tecnica, «i Comuni in dissesto possono prorogare i rapporti di lavoro con i lavoratori precari solo a condizione che il relativo onere sia coperto integralmente dalla Regione a statuto speciale di appartenenza». Ragionamento analogo anche sul fronte dei precari delle ex Province di Enna e Caltanissetta, per i quali viene destinata una integrazione di 3,4 milioni di euro per il Fondo straordinario per i lavoratori precari: «La grave situazione finanziaria degli enti di area vasta – sottolinea ancora il governo – non consente ad alcuni enti di sostenere la propria quota degli oneri relativi ai contratti con i lavoratori precari. Si rende necessario, quindi, il soccorso regionale per evitare l’interruzione dei rapporti di lavoro». Ancora, circa un milione e mezzo di euro andrà ai Comuni che hanno subito una «riduzione significativa dei proventi delle royalties conseguente alla riduzione dei prezzi degli idrocarburi». Ancora, un milione di euro andrà alla libera università Kore di Enna, mentre 150 mila euro saranno destinati al Brass group di Palermo.
«Queste somme – dice il presidente della seconda commissione, Vincenzo Vinciullo – acquisiranno un senso se l’assestamento sarà votato entro la prima decade di dicembre. Da parte nostra, stiamo lavorando perché l’esame degli emendamenti sia concluso nell’arco di un paio di giorni e già giovedì il testo possa essere incardinato a Sala d’Ercole». Insomma, i tempi sono strettissimi e tra meno di due settimane gli italiani saranno chiamati alle urne per il referendum. Il timore resta lo stesso: che dietro la campagna referendaria Sala d’Ercole possa registrare numerosi scranni vacanti. Ma l’assestamento non può attendere il 4 dicembre, lo stesso Ardizzone ha dichiarato di voler andar avanti. La scommessa, ancora una volta, è tutta nelle mani della maggioranza che sostiene il governo Crocetta all’Ars.
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