La protesta dei 36 lavoratori dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, senza stipendio da undici mesi, continua, ma si tratta solo di uno dei problemi. Perché risolta, si spera il prima possibile, questa assurda situazione, rimane sempre il problema della carenza di personale che non è affatto secondario. A fronte di centinaia di Comuni che possono presentare istanze per piani strategici e quindi richiesta delle obbligatorie valutazioni Vas e Via, ci sono comunque solo 36 unità lavorative.
Si tratta di professionisti che si occupano anche di programmazione europea e attività in scadenza a fine dicembre, come ad esempio il progetto europeo SPIN4LIFE, che rischia la chiusura per la mancata rendicontazione della retribuzione del personale inserito nel progetto, con la conseguente restituzione da parte della Regione delle somme ricevute, il pagamento di relativi danni, e l’inserimento Regione stessa nella black list dell’unione Europea.
Ieri dopo un’intera giornata all’Ars, in commissione congiunta Ambiente, Lavoro e Bilancio, i 36 lavoratori non hanno avuto nessuna risposta certa sul loro futuro. «Siamo veramente esasperati – dichiara Paolo Valentini, uno dei lavoratori – e adesso è di nuovo cambiato il nostro interlocutore». E’ proprio di ieri infatti la notizia dell’ennesimo cambio in due settimane, del ragioniere generale. Non più Giovanni Bologna quindi, che ha appreso della sua sostituzione in diretta proprio mentre spiegava in commissione congiunta come avrebbe finalmente risolto il problema di questi lavoratori. Dunque al momento quella che sembrava una soluzione vicina, si è nuovamente allontanata. «Il presidente Crocetta ci ha garantito – dice ancora Paolo Valentini – che la continuità del nostro rapporto di lavoro non è in discussione e che entrò oggi sbloccherà il pagamento degli stipendi».
Una situazione paradossale: va ricordato infatti che dopo più di un anno, finalmente, lo scorso febbraio, sono stati riqualificati i precedenti contratti di lavoro (co.co.co e quindi non prorogabili, ndr) in contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, regolarmente approvati dal Dra con Ddg, ed è stato così formalizzato il reintegro in servizio dei 36 professionisti tecnici. A seguito della conciliazione sono state inoltre stanziate le risorse necessarie per dare corso alla proroga dei contratti.
«Gli uffici regionali sono alla paralisi per colpa di un governo sordo – dice a Meridionews Giampiero Trizzino, presidente della commissione Ambiente dell’Ars – . Noi come gruppo M5s abbiamo inoltre inviato una mozione al presidente della Regione e agli assessori per le autonomie e la funzione pubblica, per l’economia, per il territorio e l’ambiente, per la famiglia, le politiche sociali e il lavoro. Perché questa faccenda tocca più aspetti è evidente».
«Il 21 ottobre scorso – continua Trizzino – la ragioneria del dipartimento regionale ambiente dell’Arta ha registrato il decreto di impegno e approvazione dei contratti di lavoro dei professionisti. I mandati di pagamento degli stipendi relativi ai per l’intero anno 2014 risultano trasmessi, ma ad oggi non sono state versate le somme dovute ai lavoratori. La situazione di stallo sta determinando un significativo ritardo nelle attività del dipartimento regionale ambiente, posto oltretutto che si tratta di lavoratori con specifiche competenze professionali che anche in materia di redazione degli obiettivi tematici 5 e 6 del Po Fesr Sicilia 2014-2020 (il programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale, ndr)».
Lo scorso 18 novembre è stata realizzata un’audizione dalla VI commissione in merito alle criticità di rilascio delle valutazioni di impatto ambientale (Via) e delle valutazione ambientali strategiche (Vas), da parte dell’assessorato regionale all’Ambinete. Il dirigente del servizio 1 Via-Vas, Giorgio D’angelo, ha segnalato gravi inadempienze legate alla carenza di personale e che hanno creato enormi disagi nella gestione delle pratiche. L’audizione è stata trasmessa lo scorso 4 dicembre alla Procura delle Repubblica di Palermo per valutare eventuali responsabilità penali.
Intanto oggi i 36 lavoratori Arta sono in sit-in davanti all’assessorato Bilancio.
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