Una stretta contro alcuni comportamenti dei dipendenti nella pubblica amministrazione. Potrebbe essere inquadrata in questo modo la circolare, inviata dalla direzione amministrativa dell’Azienda sanitaria provinciale 3 di Catania, che mette sotto la lente d’ingrandimento gli impiegati che attendono il termine dell’orario di lavoro davanti ai dispositivi che segnano l’entrata e l’uscita dagli uffici. Una vera e propria reprimenda pensata contro quelli che sono stati definiti come «comportamenti lesivi dell’immagine dell’azienda nei confronti dell’utenza», ma anche come «inadempimenti contrattuali e illeciti amministrativi».
Molti lavoratori attendono davanti i rilevatori
«Abbiamo avuto modo di verificare che purtroppo molti lavoratori attendono per diversi minuti davanti ai rilevatori – spiega a MeridioNews Daniela Faraoni, direttrice amministrativa dell’Asp – Anche brevi attese possono rappresentare un danno per il servizio pubblico. L’orario di lavoro va completato all’interno dell’ufficio – continua la dirigente – non possiamo consentire nessun tipo di attacco alle regole stabilite che, lo ricordiamo, sono fatte per essere a servizio dei nostri utenti ovvero i cittadini».
Un reminder per tutti coloro che non rispettano le regole, come lo definisce la stessa Faraoni, che però non si limita solo a stigmatizzare gli atteggiamenti negativi ma si spinge oltre. La nota della direzione invita infatti i direttori amministrativi e sanitari, oltre a tutti i responsabili delle strutture, a mettere in moto «controlli anche giornalieri» e, qualora fosse necessario, e ad «avviare il procedimento disciplinare nei confronti dei dipendenti che non osservano gli obblighi sanciti».
Il provvedimento però non è stato accettato di buon grado da tutti i lavoratori che denunciano un eccessivo accanimento. «Anziché pensare agli orologi bisognerebbe occuparsi dei problemi più urgenti – spiega un dipendente – Ci sentiamo denigrati e presi di mira, ma perché non si pensa, ad esempio, alla mancanza di attrezzature?». «Mancano letti e ce ne sono alcuni con reti vecchie di 50 anni – continua – Non capiamo come sia possibile che i sindacati stiano in silenzio permettendo l’emanazione di una circolare del genere senza difendere chi lavora ogni giorno in modo onesto».
I problemi del distretto sono altri
Interpellata dalla nostra redazione, Marina Tumino, rappresentante Asp del sindacato medico Anaao Assomed, ha commentato la decisione ritenendola condivisibile ma con qualche importante distinguo. «Bisogna conoscere le motivazioni reali che hanno fatto scaturire questa nota – spiega la sindacalista – Certamente mi sembra difficile che si possa verificare un evento del genere negli ospedali dove i reparti e i servizi non possono essere lasciati senza personale». «Solitamente infatti – conclude – i dipendenti non si allontanano prima dell’arrivo dei colleghi del turno successivo che li sostituiscono».
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