Saranno gli uffici dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente a cercare di fare chiarezza nel caos bollette del capoluogo etneo. Sotto la lente d’ingrandimento, dopo una denuncia del Movimento 5 stelle, è finita l’azienda Asec, società partecipata del Comune di Catania che si occupa proprio della distribuzione del gas lungo la rete cittadina. Il caso è scoppiato pubblicamente – coinvolgendo anche la Sidra che si occupa delle forniture di acqua – nelle prime settimane di luglio, quando molti cittadini si sono visti recapitare a casa bollette particolarmente salate. Colpa della lettura stimata dei contatori almeno per tutto il 2018, senza relativi indennizzi e conguagli.
Secondo quanto denunciato dal gruppo consiliare pentastellato, Asec sarebbe invece obbligata a letture periodiche dei contatori, in modo da rilevare il consumo reale. In caso contrario, come avvenuto in città per molti utenti, la partecipata avrebbe dovuto risarcire i consumatori con una somma di 35 euro. Passati sei mesi in caso di mancato indennizzo la cifra potrebbe arrivare fino a 105 euro. «Secondo i dati raccolti – spiega a MeridioNews il consigliere comunale Graziano Bonaccorsi – Asec non ha rispettato la normativa, senza procedere ai rimborsi». Da qui la scelta di sottoporre la vicenda all’autorità di regolamentazione con sede a Milano.
In una situazione di generale confusione Asec ha detto la sua rispondendo a una richiesta di accesso agli atti presentata dai consiglieri del Movimento. «La società – si legge nel documento – ha avviato nel corso del 2018, dopo un’articolata procedura di affidamento tramite il portale Consip, l’adeguamento dei sistemi informativi, adeguando processi e procedure alla normativa in questione». Per quanto riguarda, invece, la mancata lettura dei contatori «si conferma l’avvenuta elaborazione ed erogazione dei relativi indennizzi». L’eventuale danno tuttavia, almeno secondo il Movimento 5 stelle, potrebbe arrivare ad alcuni milioni di euro all’anno.
Al vertice di Asec, da novembre dello scorso anno, siede come presidente il commercialista Fabio Rallo, candidato al Consiglio comunale, ma non eletto, nelle lista di Fratelli d’Italia. Il resto del consiglio d’amministrazione della partecipata è composto dall’avvocato Alessandro Campo e da Gemma Lo Presti. «Ho preso contatti con un penalista per verificare la possibilità di eventuali azioni per tutelare il nome dell’azienda – replica a MeridioNews il presidente Rallo – Sulla vicenda abbiamo fatto una replica già nelle scorse settimane. Si tratta di notizie non veriterie, il fatto che non ci sia personale addetto a questo servizio è vero ma il tutto viene esternalizzato e le letture sono partite da diverso tempo, altre sono in corso d’opera. Il discorso del rimborso? Non vero pure quello».
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