Tecnis, il Mise dà il via libera alla vendita «Garantire sia vecchi che nuovi lavoratori»

Arriva il tanto atteso via libera da parte del Mise sulla vendita della Tecnis al gruppo D’Agostino Costruzioni. Una notizia che i sindacati degli edili di Cgil, Cisl e Uil aspettavano da tempo ma che era attesa anche dai cittadini, soprattutto quelli che vivono e lavorano in prossimità dei cantieri dell’anello ferroviario, che a Palermo sembrano eterni.

«Finalmente si è sbloccata l’annosa vicenda Tecnis e adesso non ci sono più ragioni per tenere bloccati i cantieri dell’anello ferroviario – dicono il sindaco Orlando e l’assessore Giusto Catania – Speriamo che l’incontro convocato al ministero il 9 luglio possa servire per ridefinire il crono-programma degli interventi per offrire, nel più breve tempo possibile, alla città il servizio». L’assessore e il sindaco sottolineano come la pressione esercitata dal Comune di Palermo, che per tanto tempo ha chiesto la rescissione del contratto fino al punto di chiedere il commissariamento dell’opera, ha sortito un effetto positivo. «Rimaniamo in attesa di capire, insieme ad Rfi,- concludono – quando la nuova impresa che subentrerà a Tecnis comincerà a rendere produttivi i cantieri che, per troppo tempo, hanno arrecato danno alla città, alle sue attività economiche e alla mobilità urbana».

Sono diverse infatti le criticità determinate soprattutto all’anello ferroviario che nelle settimane scorse avevano messo in fibrillazione la stazione appaltante. L’importante per i rappresentanti dei lavoratori è adesso definire l’iter di vendita in fretta in modo che i lavori possano ripartire al più presto: «Auspichiamo  – dicono – che già da luglio possa esserci la piena ripresa delle lavorazioni. Ribadiamo la necessità di concordare con la stazione appaltante e con l’azienda D’Agostino la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali di tutti i lavoratori precedentemente impegnati con la Tecnis». 

Una volta che l’asset di Tecnis è stato tenuto ai minimi termini, visto che i cantieri sull’anello di Palermo sono arrivati al 25 per cento di realizzazione, il nuovo soggetto ora dovrebbe avere tutto l’interesse a velocizzare la fase di produzione. «I lavoratori – afferma Piero Ceraulo, segretario generale Fillea Cgil Palermo – hanno già pagato un prezzo altissimo tra cassa integrazione straordinaria, stipendi arretrati e conseguente rallentamento delle fasi del cantiere. Evidentemente, le verifiche in merito alla procedura di vendita, che in un primo tempo, dopo il ritiro di Pessina, avevano stoppato l’aggiudicazione provvisoria al gruppo D’Agostino, seconda azienda in gara, sono state tutte quante definite. E l’operazione è andata a buon termine». 

Per Ceraulo ma anche secondo i colleghi Paolo D’Anca, segretario generale Filc Cisl e Francesco De Martino segretario generale feneal Uil: «È necessario non soltanto che vengano mantenuti livelli occupazionali ma che venga assorbita altra manodopera». Oltre ai 25 operai ora in cassaintegrazione, che erano al lavoro sui cantieri, se ne potrebbero impiegare, secondo i sindacati, almeno altri 200 tra diretti e indotto, attraverso affidatari e altre aziende. «Bisogna velocizzare i passaggi per garantire una vera ripresa dell’opera, a partire al più tardi da settembre – dicono i rappresentanti di categoria – espletare passaggi con Rfi e sindacati a luglio può essere significativo in questo senso». Ma non finisce qui: «Chiediamo al Comune anche di dare una mano ai commercianti – concludono i sindacalisti –  che hanno pagato i rallentamenti e i fermi dei cantieri: invitiamo l’amministrazione, parte in causa come fruitore dell’opera, di intrattenere con loro una comunicazione più attiva, favorendo soprattutto una corretta informazione sui tempi di realizzazione». 


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