Articolo Tre: “In caso di guerra in Siria, che fine farà la Sicilia?”. Diventeremo un obiettivo militare da colpire e affondare?

Per lo scrittore e analista americano, Kevin Barrett, il mondo si trova oggi sull’orlo della terza guerra mondiale.

Un interessante ‘pezzo’ pubblicato da Articolo Tre lancia un interrogativo: “In caso di guerra in Siria, che fine farà la Sicilia?”.

Forse è il caso di cominciare a ragionale su questa eventualità, che non è affatto remota. Anzi. La Sicilia, infatti, non è solo, come ricorda Articolo Tre, la “portaerei della Nato”, ma è anche la base del futuro Muos di Niscemi, che non è uno “strumento di pace”, come ha dichiarato qualche settimana fa a La voce di New York il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.

Va ricordato che, in occasione della guerra contro Gheddafi, diventato improvvisamente, dopo decenni, un “tiranno insopportabile”, americani e francesi non hanno esitato a utilizzare la Sicilia come una propria base operativa. Per la guerra alla Libia – lo ricordiamo a chi l’avesse dimenticato – è stato chiuso al traffico l’aeroporto civile di Trapani-Birgi. Ma non risulta che la Sicilia abbia ricevuto in cambio qualcosa: solo disagi e perdite economiche.

Che succederà in caso di guerra? Chiuderanno gli aeroporti siciliani?

Ora, fa notare sempre Articolo Tre, la guerra alla Siria è un po’ più complicata della guerra a Gheddafi. Quest’ultimo, con molta probabilità, è stato eliminato perché avrebbe voluto dare vita a una moneta araba. E i potentati americani ed europei che stanno dietro al dollaro e all’euro non gliel’avrebbero consentito.

Con Assad il gioco cambia. Perché, a differenza di Gheddafi, che ha combattuto da solo, la Siria è in ‘compagnia’. Iran, Russia e Cina, infatti, non sembrano gradire un’eventuale guerra a questo Paese.

Che significa questo? Semplice: che la Sicilia, a questo punto, potrebbe diventare un bersaglio non per colpire direttamente i siciliani, ma per eliminare le basi militari americane presenti in Sicilia.

Nella nostra Isola, oltre alla base di Sigonella, dislocata nella piana di Catania, a due passi da Lentini, è arrivato, qualche mese fa, un nuovo quanto folto contingente di Marines. E sono arrivati, è noto, i ‘famigerati’ Droni, gli aerei senza pilota che, ‘forse’, non sono strumenti di pace. Sempre in Sicilia, come è stato documentato più volte nei mesi scorsi – per esempio, dalle parti di Contessa Entellina – sono andate in scena esercitazioni a terra. Sempre in Sicilia, nei giorni scorsi, il Comune di Niscemi ha smantellato un presidio “No Muos”. E sempre in Sicilia continuano ad essere documentati fatti strani che lascerebbero pensare ad esercitazioni militari con armi non convenzionali.

Che dire? Speriamo che finisca bene. Intanto lo scrittore e analista politico americano, Kevin Barrett, ha dichiarato nel corso di un’intervista rilasciata a Press Tv, “che qualsiasi intervento militare degli Stati Uniti in Siria porterà all’aggravarsi della crisi e metterà il mondo intero sull’orlo di una terza guerra mondiale”.

 

 

Redazione

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