Ascoltandolo si ha subito l’impressione di avere davanti un giocatore maturo nonostante la giovane età. Un ragazzo di ventuno anni a cui non manca la personalità e che è perfettamente consapevole dei propri mezzi. Manuel Arteaga, neo-attaccante del Palermo, è entrato nella realtà rosanero in punta di piedi ma scalpita dalla voglia di dimostrare il suo valore. Le potenzialità del centravanti venezuelano sono state messe in evidenza dal vicepresidente Guglielmo Miccichè, «rappresentante» della società in occasione della presentazione ufficiale del neo-acquisto avvenuta oggi al Tenente Onorato. «Arteaga è il primo ma non certamente l’ultimo rinforzo della campagna acquisti di gennaio – ha spiegato il dirigente – è un giocatore che sia in termini di gol che di presenze ha lasciato il segno in una Nazione sudamericana in rampa di lancio come il Venezuela. Lo ha scelto il presidente Zamparini sollecitato da alcuni emissari di cui si fida molto e siamo convinti che potrà darci un’importante mano d’aiuto».
Per il numero 19 rosanero si tratta della seconda esperienza in Italia dopo la fugace avventura al Parma all’età di diciotto anni. «In quella circostanza – spiega – le cose non sono andate nel migliore dei modi anche perché non conoscevo la lingua italiana. Sono andato anche nella Nazionale Under 20 ma, quando sono rientrato, ho preferito tornare in Venezuela». Memore di quella esperienza negativa, Arteaga ha uno stimolo in più per imporsi nel calcio italiano: «Confermo che questa per me è una rivincita, un’opportunità in più e ringrazio il presidente Zamparini per la chance che mi ha concesso. Sono felice, so che il compito non sarà facile ma sono tranquillo e ho molta pazienza. Arrivo a Palermo per segnare tanti gol e fare bene». Nel momento in cui il club di viale del Fante accoglie un nuovo attaccante scatta automaticamente il paragone con Dybala: «Nel Palermo hanno giocato tanti sudamericani che hanno fatto molto bene e questo è stato uno dei motivi che mi ha spinto ad accettare subito la destinazione. Dybala? Io sono Manuel Arteaga e il mio unico pensiero è quello di lavorare bene per aiutare la squadra. I miei idoli? Onestamente non ci sono dei punti di riferimento anche perché in Venezuela pensavo soprattutto a giocare piuttosto che vedere la tv».
L’attaccante venezuelano (con passaporto spagnolo) ha varcato la soglia del mondo rosanero da pochi giorni ma già si è fatto un’idea precisa sul contesto in cui dovrà misurarsi: «L’impatto è stato molto buono e ringrazio i compagni per il modo in cui mi hanno accolto. Ho saputo, inoltre, che la città è molto bella. Ho visto giocare i rosanero contro Frosinone e Sampdoria e ho notato che il Palermo esprime un bel calcio. Abbiamo quattro punti di vantaggio sulla zona retrocessione e sono convinto che potremo fare molto bene». Il baby bomber sudamericano descrive le sue caratteristiche tecniche: «Sono una prima punta, è quello il ruolo in cui mi trovo meglio e al quale sono più abituato. Gilardino? Sarà molto bello giocare con lui, è un attaccante fortissimo, un campione del mondo che ha vinto tutto e dal quale potrò imparare solo aspetti positivi».
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