Ars/ Tancredi (M5S): “La Sicilia non è in grado di sopportare il prelievo di quasi un miliardo da Roma. La manovra va rivista”

PARLA IL PARLAMENTARE DI SALA D’ERCOLE DEL MOVIMENTO 5 STELLE. “IL GOVERNO CROCETTA E’ SUCCUBE DI ROMA. MA COSI’ FACENDO CI PORTA A SBATTERE. CON QUESTO BILANCIO E CON QUESTA FINANZIARIA GLI EFFETTI SUI COMUNI E SUL TERRITORIO SAREBBERO TREMENDI”

“Questa manovra non va. Non può andare. Non si può pensare di consentire allo Stato di togliere dal Bilancio 2014 della nostra Regione 700-800 milioni di euro. Soprattutto dopo che, lo scorso anno, Roma ci ha tolto 914 milioni di euro. La Sicilia, gli enti locali, i siciliani non sono nelle condizioni di reggere questa ‘botta’. La manovra va cambiata”.
Sergio Tancredi, parlamentare di Sala d’Ercole del Movimento 5 Stelle va subito al punto dolente della manovra di Bilancio e Finanziaria in discussione all’Ars (con la seduta rinviata a martedì prossimo).
“E’ inutile che il Governo provi a far quadrare i conti – aggiunge Tancredi – perché i conti non tornano. Non possono tornare. Il punto fondamentale è il rapporto del Governo di Rosario Crocetta con Roma: un rapporto impostato su binari sbagliati. Se Crocetta avesse posto a Roma la questione di quest’assurdo prelievo sui conti della Regione siciliana, ebbene, tutta l’Assemblea regionale siciliana l’avrebbe appoggiato”.

Invece sembra che il Governo regionale sia d’accordo con Roma, andando contro gli interessi della Sicilia…

“Quello che posso dire è che la Regione siciliana, quest’anno, non può privarsi di 800 milioni, quasi un miliardo di euro. Se ciò si verificherà, quello che succederebbe potrebbe anche essere spaventoso. Penso a un default a catena nei Comuni. Ma anche altri effetti estremamente negativi su quasi tutti i settori dell’Amministrazione regionale. L’ho detto e lo ripeto: questa manovra va cambiata. Radicalmente. Roma non può scippare alla Sicilia tutti questi soldi”.

Il Governo Crocetta sostiene che i Comuni siciliani avranno i soldi dall’aumento del prelievo sull’Irpef…

“Anche la storia dell’Irpef: finiamola di dire queste cose! Se il Governo regionale pensa di restituire ai Comuni siciliani i soldi che gli vorrebbe togliere abolendo il Fondo delle Autonomie locali, beh, parliamo di teoria che difficilmente verrebbe suffragata dai fatti. E poi, diciamolo: gli enti locali siciliani non possono diventare gli esattori: non possiamo trasformare i nostri Comuni in succursali di Equitalia e di Agenzia delle Entrate”.

A Roma, però, il Governo Letta-Alfano-Bilderberg deve pagare le rate del Fiscal Compact…

“Purtroppo questo sarebbe solo l’allineamento ai parametri europei. Il Fiscal Compact verrebbe dopo”.

In compenso c’è il reddito di dignità…

“E’ solo uno spot. Sono 15 milioni che basteranno per un anno. Dando risposte a tre mila persone con 400 euro al mese. Sarebbe stato più serio far partire la nostra proposta di microcredito”.

La legge sul microcredito è stata approvata, se non ricordiamo male.

“E’ stata approvata con uno stanziamento di un milione e mezzo di euro. Ma la burocrazia ha bloccato tutto. Ora è stata addirittura azzerata”.

E’ stata bloccata e azzerata a causa della burocrazia regionale o, dietro, c’è una scelta politica?

“Propendo per la seconda ipotesi”.

Perché?

“Perché il microcredito è un’idea nostra. E’ un’idea del Movimento 5 Stelle. E il Governo non ci vuole dare spazio”.

Anche se l’idea è giusta?

“Soprattutto se è un’idea giusta”. 

Come finirà?

“Non la vedo messa bene. Troppe le cose che non convincono. Questa storia delle entrate in Bilancio in fase di definizione. Un Bilancio, per definizione, non può avere numeri imprecisi. Soprattutto sulla copertura finanziaria. Lo ribadisco: la manovra va cambiata. Le entrate debbono essere certe e non incerte. E Roma non può togliere alla nostra Regione tutti questi soldi”.

Finanziaria, tutto rinviato a martedì. Falcone: “Forti con i deboli, deboli con i forti”     

Redazione

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