Ars, sui precari il gioco delle tre carte

Ormai all’Ars si approvano leggi di spesa senza soldi. Una battuta? Non esattamente. E’ la pura verità: vedere per credere. Di scena la legge approvata oggi pomeriggio a sala d’Ercole. Due articoli appena. Il primo articolo proroga di un altro mese l’esercizio provvisorio e, fin qui, nulla da dire. Il secondo articolo è da bacchetta magica: si prorogano i contratti dei circa 2 mila e cinquecento precari che operano negli uffici della Regione siciliana e nei Consorzi di bonifica. E la copertura finanziaria? Le risoerse finanziarie – testuale – vengono prelevate dai fondi globali di parte corrente. Di quale bilancio? Del bilancio regionale 2011 che ormai non c’è più? Impossibile. Del bilancio 2012 che ancora non c’è?

Abbiamo detto che l’articolo 1 della legge approvata oggi proroga di un mese – cioè a tutto aprile – l’esercizio provvisorio. Ma se c’è l’esercizio provvisorio, a rigor di logica, non ci può essere il bilancio 2012. E se non c’è il bilancio non ci possono essere i fondi globali 2012 (i fondi globali vengono utilizzati, appunto, per finanziare nuove leggi). E se non ci sono i fondi globali del bilancio 2012 come si fa a pagare i precari il mese di aprile?

La domanda è: che succederà adesso? Forse l’approvazione di questa legge risente del clima pesante che si respira in Aula, a causa della posizione giudiziaria del presidente della Regione che si complica di ora in ora. Con l’ombra della mafia che si allungherebbe sulle elezioni regionali del 2008: proprio le elezioni che portarono Lombardo a Palazzo d’Orleans, la sede del governo siciliano (questo è quello che emergerebbe dalle rivelazioni riportate da LiveSicilia).

Fatto sta che la legge approvata oggi pomeriggio dall’Ars rasenta l’assurdo. Forse è il frutto della disperazione. O forse governo e Assemblea pensano che, trattandosi del personale che opera nella Protezione civile, il commissario dello Stato lascerà comunque passare una legge di fatto priva di copertura finanziaria. Un’eventuale impugnativa, infatti, lascerebbe sguarnita la sala operativa della Protezione civile. Però, finanziare una legge con i solidi di un bilancio che ancora non c’è e, per giunta, nella stessa legge che certifica l’assenza del bilancio prorogando l’esercizio provvisorio è quasi comico.

Ormai, a Sala d’Ercole, va di scena il gioco delle tre carte. Altro che parlamento…

Redazione

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