«La vera domanda è: c‘è veramente una crisi di governo? A me francamente non sembra». Sergio Tancredi non ha dubbi. Secondo il capogruppo di Attiva Sicilia l’azzeramento di giunta al momento solo promesso, le dimissioni sfiorate da Nello Musumeci, le ore di tensione vissute ormai due settimane fa, non sono altro che normali manovre in vista delle prossime elezioni. «Mi sembra che ci sia una verifica che il governatore ha avviato per testare la stabilità della propria maggioranza alla luce di un voto anomalo durante l’elezione dei grandi elettori» dice Tancredi.
D’altra parte, come ricorda l’ex grillino, «una crisi di governo non è mai stata formalizzata, non c’è stato alcun tipo di ragionamento in Assemblea come ha ammesso anche il presidente Miccichè – dice Tancredi a MeridioNews -. Secondo me era normale che accadesse qualcosa del genere in vista delle grandi manovre di preparazione alle Regionali, non sono per niente sorpreso». Grandi manovre, dunque, che non possono non coinvolgere il movimento che all’Ars conta quattro deputati: la vicepresidente dell’Assemblea regionale Angela Foti, l’ennese Elena Pagana, di recente diventata moglie dell’assessore alla Salute Ruggero Razza e l’agrigentino Matteo Mangiacavallo, oltre che lo stesso Tancredi. Un gruppo eterogeneo in grado di canalizzare preferenze da contesti e zone della Sicilia differenti e che per questo porta in dote un pacchetto di voti in grado di suscitare l’interesse di molti nell’agone politico.
«Potrei dire che di fatto siamo stati cercati da tutto l’arco parlamentare – ammette Tancredi – Siamo quattro, di quattro province differenti e il lavoro di ognuno di noi è tangibile e può essere riconosciuto. Siamo persone perbene che hanno a cuore il bene comune, in più occasioni, ed è normale che ci siano contatti, discussioni». La posizione di Attiva Sicilia è tuttavia al momento di lealtà nei confronti del governatore: «Chiaramente siamo molto vicini al presidente – aggiunge Tancredi -, siamo convinti che al momento sia alla guida di una barca in un mare tempestoso e vada aiutato».
Una lealtà che va oltre le eterne voci che si inseguono intorno a un possibile ingresso in giunta della compagine, che adesso sembra comunque sfumare, visto il sempre più probabile nulla di fatto dopo la sfuriata social di Musumeci. «Noi abbiamo continuato a mantenere la nostra posizione di servizio totale alla comunità e in questo momento siamo convinti che bisogna sostenere il governo della Regione perché è necessario per dare continuità al lavoro che si è iniziato – conclude Tancredi – E al netto delle difficoltà enormi legate alla pandemia si sta facendo molto meglio della scorsa legislatura. Andiamo avanti con proposte concrete e operative, che speriamo vengano inserite nella prossima finanziaria. Sarà un’occasione molto importante, è la prima volta che vedremo incrementare le disponibilità della spesa corrente».
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