Ars/ Oggi, sulla carta, elezione del vice presidente e censura per Nelli Scilabra. Sarà vero? Ma…

MA NON E’ DA ESCLUDERE CHE PRESIDENZA DI SALA D’ERCOLE, CROCETTA E PD SI INVENTINO UN’ALTRA SCENEGGIATA PER RINVIARE I LAVORI ALLA PROSSIMA SETTIMANA

Oggi pomeriggio tornerà a riunirsi l’Assemblea regionale siciliana. All’ordine del giorno, l’elezione del vice presidente del Parlamento e la mozione di censura all’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra.

Il programma, sulla carta, sembra semplice. Il vice presidente di Sala d’Ercole potrebbe essere eletto al primo colpo (così dicono autorevoli esponenti del centrodestra). Poi l’Aula dovrebbe iniziare a discutere la censura all’assessore alla Formazione.

Noi non crediamo a questo scenario. Perché non nutriamo più fiducia nella politica siciliana. E non ci aspettiamo nulla di buono dall’attuale Parlamento dell’Isola. Perché è da quando l’Ars ha riaperto i battenti dopo la pausa estiva che sentiamo parlare di elezione del vice presidente, di censure e persino di sfiducia al Governo del presidente Rosario Crocetta. Ma di tutte queste cose, finora, a parte le chiacchiere, si è materializzato ben poco.

La scorsa settimana, per non discutere la censura a due assessori regionali in carica, hanno trovato la scusa del plenum dell’Ars che mancava. Non era vero. Semmai c’era un problema di ineleggibilità del parlamentare Pippo Gianni che poi è stato sostituito da Pippo Gennuso. In ogni caso, l’Aula avrebbe potuto avviare la discussione sulle due mozioni di censura riservandosi il voto finale per la seduta di ieri. Ma non l’ha fatto.

Ieri la conferenza dei capigruppo avrebbe potuto cambiare il calendario dei lavori e discutere e votare la mozione di censura all’assessore Scilabra. Sarebbe stato semplicissimo. Ma non l’ha fatto.

Noi, sbagliando, anche per la confusione che ormai regna all’Ars, ce la siamo presi solo con l’onorevole Santi Formica e, in generale con la Lista Musumeci. In realtà, è stata la stragrande maggioranza dei parlamentari che fanno parte della conferenza dei capigruppo a rinviare l’elezione del vice presidente dell’Ars e la discussione della censura.

Tutto, come già accennato, è rinviato ad oggi. Ma, a nostro avviso, questi oggi si inventeranno qualcosa per rinviare tutto – o quanto meno la discussione sulla censura – alla prossima settimana.

Non escludiamo che l’Aula, oggi, possa eleggere il vice presidente. Ma sul resto nutriamo dubbi. Perché, a meno di novità maturate nella notte, non ci sembra che tra il PD e Crocetta ci sia accordo.

Il segretario regionale del PD, Fausto Raciti, ha chiesto l’azzeramento della Giunta. Non a parole, ma con atti concreti e giuridicamente vincolanti. Crocetta, che di azzerare la Giunta non ne vuole proprio sapere, ha detto che per lui la Giunta è azzerata. Ovviamente a parole.

Non ci sembra che Raciti e Crocetta parlino la stessa lingua. Il primo non chiede solo l’azzeramento della Giunta, ma un cambio di linea politica. Ma Roma – e cioè Renzi – non permetterà mai a Crocetta di far insediare all’assessorato all’Economia un assessore che farà gli interessi della Sicilia.

I renziani – con l’avallo di Crocetta – hanno distrutto le finanze regionali, come ormai riconoscono anche alcuni Tg nazionali. Le entrate della Regione – Irpef e Iva in primo luogo – sono ormai il ‘bancomat’ di Matteo Renzi.

Crocetta e i ‘pupari’ del suo Governo non molleranno mai la Formazione professionale e i Servizi del lavoro per un motivo semplice: perché con i continui salassi operati da Renzi al Bilancio regionale le uniche risorse finanziarie disponibili sono rappresentate da quello che resta dei 453 milioni del Piano Giovani (che, ricordiamolo, non sono altro che soldi presi dal Fondo sociale europeo 207-2013, ‘parcheggiati’ qualche anno fa a Roma, e ‘tornati’ dopo la ‘trasformazione’ in finti fondi nazionali), dal Piano Giovani 2 (si tratta di altri 400 di euro circa presi sempre dal Fondo sociale europeo 2007-2013, ‘parcheggiati’ qualche mese fa a Roma, pronti per ‘cassa’ il prossimo anno) e, naturalmente, del Fondo sociale europeo 2014-2020: altri 800 milioni di euro circa che saranno disponibili, per ‘cassa’, non prima del 2016 tra ‘Patti di stabilità’ e diavolerie varie che l’Unione europea si inventa per bloccare o ritardare la spesa dei soldi che eroga alle Regioni.

Insomma: all’Economia Renzi vuole un proprio sodale per continuare a ‘saccheggiare’ le finanze regionali (il Bilancio della Regione ha già un ‘buco’ di 3 miliardi di euro, ma le entrate regionali possono ancora essere ‘depredate’ da Roma); Formazione e Servizi del Lavoro sono appannaggio dei ‘pupari’ dell’attuale Governo regionale e non si toccano. E non debbono essere toccati nemmeno l’assessorato alle Attività produttive e l’Irsap, che ormai sono i ‘giocattolini’ di Confindustria Sicilia.

Potrebbero restare acqua a rifiuti. Ma anche lì i ‘pupari’ del Governo regionale hanno grandi interessi: l’acqua deve restare privata, mentre i rifiuti debbono garantire il sistema delle discariche, che non a caso negli ultimi due anni è stato ampliato.

Che vogliamo dire? Che, visto da Crocetta, l’azzeramento della Giunta si può anche fare – a parole? con atti amministrativi vincolanti? non si capisce – a patto che non si mettano in discussione il ‘saccheggio’ delle entrate regionali da parte di Roma, Formazione, Servizi per il Lavoro, Irsap e Attività produttive, acqua ai privati e discariche.

Se non abbiamo capito male, il PD di Raciti chiede, invece, di ridiscutere tutto, anche ciò che i renziani, Crocetta e i ‘pupari’ del Governo considerano un ‘bottino’ ormai consolidato.

Bisognerà capire, oggi, cosa deciderà il giovane Raciti. Finora la sua strategia si è dimostrata vincente. Se la censura all’assessore Scilabra è vicina, il merito è anche suo.

Detto questo – a meno, ribadiamo, di cambiamenti radicali maturati durante la notte – non ci sembra che Crocetta e i ‘pupari’ abbiano molta voglia di cedere al PD ufficiale (poi ci sono i renziani siciliani, che ormai sono più ‘romani’ che siciliani e comunque c’entrano ormai poco con gli interessi reali della Sicilia).

Con molta probabilità, oggi presidenza dell’Ars, PD e Crocetta si inventeranno qualche altra cosa sceneggiata parlamentare per rinviare tutto alla prossima settimana. A meno che Raciti decida di dare una ‘botta’ al Governo dando in ‘pasto’ l’assessore Scilabra all’Aula. Anche per parlare con Crocetta e i ‘pupari’ con l’unico linguaggio che questi ultimi ‘comprendono’. Vedremo.

In tutto questo, mentre a Sala d’Ercole si discute, la Sicilia viene ‘espugnata’ dalla disperazione sociale. La crisi economica è alle stelle. Ma a parte Franco Piro, storico dirigente della sinistra siciliana, uno dei pochi ad avere contezza della disastrosa crisi finanziaria della Regione – e uno dei pochi a proporre soluzioni concrete – di quello che sta succedendo alle finanze regionali, alla politica siciliana non gliene può fregare di meno.

Insomma, questi sono discorsi seri che hanno poco o punto a che vedere con Crocetta e i ‘pupari’ del suo Governo. Non a caso siamo a fine ottobre e di Bilancio e Finanziaria 2015 nemmeno si parla. Del resto, come si fa a fare una manovra con un ‘buco’ di 3 miliardi e con Renzi che vuole ancora pescare a piene mani tra le entrate della Regione?

Mentre la Sicilia affonda c’è chi pensa ancora a emulare la celebre orchestra del Titanic, che continuava a suonare mentre la nave colava a picco. Ieri, ad esempio. in un breve e surreale dibattito andato in scena a Sala d’Ercole prima del rinvio dei lavori ad oggi, si è parlato di prebende che il Consiglio di presidenza dell’Ars ha approvato per se stesso e per i presidenti delle Commissioni legislative.

Poca ‘roba’, s’intende: biglietti da visita, fiori, viaggi, convegni. Stupidaggini. Ma ormai la politica siciliana, invece di affrontare i problemi seri, si accapiglia su poche migliaia di euro. Scene da ‘miserabili’, insomma.

In tutto questo domenica arriveranno a Palermo i grillini – con Beppe Grillo in testa – per la Sfiducia-day, ovvero per la raccolta popolare di firme per mandare a casa il presidente della Regione. In realtà è una manifestazione per rinsaldare il legame tra i grillini e i siciliani, alla luce dei fallimenti – oggettivi – del Governo Crocetta.

I grillini, insomma, sentono ‘odore’ di elezioni regionali. Non a caso, da qualche tempo, si parla di un nuovo presidente della Regione e di contestuale rinnovo dell’Ars per il prossimo mese di marzo.

Forse non è un caso che c’è anche la mozione di sfiducia a Crocetta. Ce ne dovrebbero essere due: una dei grillini e una del centrodestra. La prima c’è, la seconda è come la censura alla Scilabra in salsa Lista Musumeci…

Giulio Ambrosetti

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