Ars, nasce il nuovo gruppo parlamentare Ora-Sicilia Lantieri dal Pd alla maggioranza, c’è pure Genovese

È stato depositato questo pomeriggio all’Assemblea regionale siciliana e sarà ufficializzato nella prossima seduta di Sala d’Ercole, il 25 giugno. Si chiama Ora-Sicilia ed è il gruppo parlamentare dei moderati, al centro di tantissime indiscrezioni del Palazzo nelle ultime settimane.

A formarlo, i deputati Luigi Genovese, proveniente da Forza Italia, Luisa Lantieri, eletta nelle liste del Partito Democratico e la siracusana Daniela Ternullo, fedelissima di Giuseppe Gennuso, e subentrata proprio al suo padrino politico dopo che è stato sospeso in applicazione della Legge Severino a causa dell’indagine in cui è coinvolto. Ternullo fino a ieri è stata iscritta al gruppo dei Popolari e Autonomisti. 

In tutti e tre i casi si tratta di esponenti borderline rispetto alle forze politiche da cui provenivano. E, certo, i segnali c’erano già stati. Tanto in Aula, dove non di rado si erano espressi in termini dissonanti rispetto ai loro gruppi parlamentari, quanto fuori dalle mura del Palazzo. Basti guardare alle ultime Europee, quando l’ormai ex forzista Genovese aveva sostenuto la candidatura del leghista Angelo Attaguile e l’ex esponente dem Lantieri aveva partecipato alla campagna elettorale di Saverio Romano.

Cambia così la geografia del Palazzo. E con essa si consolida la coalizione/maggioranza di Nello Musumeci, che da 36 deputati su 70 può contare oggi, almeno sulla carta, su 37 parlamentari pronti a sostenere le sue riforme.

La notizia agita un pezzo di maggioranza e non va giù a Saverio Romano, eurodeputato mancato e leader di Cantiere Popolare, che punta il dito contro l’assessore Ruggero Razza. «La costituzione di un nuovo gruppo all’Assemblea Regionale – i cui due terzi facevano già parte di gruppi della maggioranza – fortemente sollecitato dell’assessore Razza, mette in discussione il principio di leale collaborazione tra i partiti che hanno eletto Nello Musumeci alla Presidenza della Regione. Non si può non stigmatizzare quanto accaduto e chiamare il presidente Musumeci ad un intervento chiarificatore per evitare l’apertura del mercato delle vacche al quale, sia ben chiaro, noi ci sottrarremo».

Miriam Di Peri

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