Terna dovrà rivedere il progetto per la realizzazione dell’elettrodotto nella Valle del Mela, in provincia di Messina. Lo stabilisce la mozione discussa è approvata ieri dall’Assemblea regionale siciliana. La mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, impegna il Governo della Regione a diffidare la società dal completamento dei lavori in corso e a provvedere all’interramento dell’elettrodotto in galleria schermata nelle aree critiche e nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS), al fine di salvaguardare il diritto alla salute delle popolazioni del luogo e lambiente.
Il testo presentato dai grillini, che ha avuto un via libera trasversale in Aula, parla di pericolosità dellincidenza dellelettrodotto esistente, dovuta allestrema vicinanza (degli elettrodi ndr) alla popolazione residente, un comprensorio di oltre 55 mila abitanti: Milazzo, San Filippo del Mela, Pace del Mela, Santa Lucia del Mela, Condrò, San Pier Niceto, Gualtieri Sicaminò.
Questa mozione – ha detto la parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Valentina Zafarana (nella foto a destra), prima firmataria della mozione approvata dall’Ars – non vuole ostacolare la realizzazione del progetto, mira soltanto a impegnare il Governo ad operarsi affinché vengano superate le criticità ambientali e sanitarie che riguardano l’area di Valle del Mela e la zona di protezione speciale Monti Peloritani.
Il provvedimento impegna il Governo della Regione a porre in essere tutte le iniziative necessarie e in loro potere, affinché il progetto esecutivo venga modificato nelle parti in cui il tracciato dell’elettrodotto attraversa tutta l’area, definita dalla Regione siciliana, ad elevato rischio di crisi ambientale.
L’intervento, a Sala dErcole, della deputata del M5S ha messo in luce tutte le criticità del progetto Terna. Queste le principali: mancanza della verifica di ottemperanza, il frazionamento del progetto in contrasto con le norme di impatto ambientale (che impone una valutazione unitaria del progetto), la mancata attuazione al principio di precauzione (che dice che in caso di rischio grave ed irreversibile, lassenza di una piena certezza scientifica non deve costituire motivo per differire l’adozione di misure adeguate ed effettive). E, ancora, la presenza di agenti che provocano elevato rischio di crisi ambientale (emissioni inquinanti, nell’atmosfera, da parte delle industrie presenti nel territorio) e, infine, lincompatibilità col Piano paesaggistico di parte della provincia di Messina.
In Aula è intervenuto il presidente della Regione Rosario Crocetta (nella foto a destra), che ha mostrato in una mappa la modifica del tracciato degli elettrodotti di San Pier Niceto, manifestando la sua disapprovazione per quanto fatto dalla società Terna, che ha arbitrariamente cambiato loriginario percorso, dirottando gli elettrodi a due passi dai centri abitati.
Siamo in totale dissenso con Terna e chiediamo la modifica del tracciato che deve passare molto lontano dalle zone abitate, ha detto il presidente della Regione. Terna è disponibile a modificarlo, ma non a sospendere i lavori. Noi stiamo studiando il percorso migliore, riteniamo che la questione vada spostata al Ministero. Abbiamo un duplice aspetto da tutelare: la salute dei cittadini e lapprovvigionamento di energia per evitare black-out.
Quindi ha aggiunto: Oggi Terna e il Governo nazionale ci hanno risposto che la questione ambientale non è di competenza regionale. Ma la cosa peggiore – ha precisato – è stata quando ci hanno riferito che la modifica del tracciato è stata sottoscritta dalle autorità comunali di San Pier Niceto .
Durante la seduta il governatore ha ringraziato i parlamentari del M5S che hanno proposto la mozione, e ha confermato che oggi è previsto un incontro al Ministero dello Sviluppo economico.
In Aula è intervenuta anche lassessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, che ha chiarito molti aspetti tecnici dellopera e il motivo per cui si dovrebbe richiedere una nuova autorizzazione per la realizzazione del nuovo elettrodotto.
Il nuovo elettrodotto di 380 KV – ha precisato lassessore – ha un carico di tensione di gran lunga superiore al vecchio di 220 KV, attualmente in dismissione. Questa è una delle tante motivazioni per cui occorre uneventuale nuova autorizzazione. Terna pone un limite temporale per la fine dei suoi lavori: in questo caso, giugno 2015, ritenuta data non rinviabile. Ritengo, invece, che dobbiamo fare in modo che ognuno di noi possa fare un utile intervento affinché si modifichi il progetto, prima della scadenza.
Nel corso della seduta, è intervenuto anche lonorevole Franco Rinaldi, capogruppo del Pd, eletto nel collegio di Messina: Questo progetto è nato in tempi remoti e purtroppo ottenne tutte le autorizzazioni necessarie affinché il passaggio di questi cavi fosse autorizzato. Chiedemmo la modifica del tracciato, ma Terna più volte si oppose alle nostre richieste.
Rinaldi si è appellato allintervento immediato del Governo, sperando che faccia marcia indietro rispetto alle decisioni prese qualche anno fa con la società Terna.
In Aula sono intervenuti anche lOn. Santi Formica, nativo di San Pier Niceto, lOn. Marco Falcone, lOn. Giuseppe Laccoto e On. Nello Di Pasquale.
Di seguito il testo della mozione:
Iniziative urgenti – come si legge nellordine del giorno – che invitano il Presidente della Regione, allAssessore per il Territorio ed Ambiente, all’Assessore alla Sanità e all’Assessore ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana a chiedere giusta relazione agli organismi scientifici di competenza, circa limpatto ambientale sulle zone abitate che sprigiona il campo elettromagnetico dellelettrodotto già in opera e ad attivarsi per la sospensione immediata, in virtù del principio di precauzione, dei provvedimenti autorizzativi concessi dallamministrazione regionale.
Si legge:
PREMESSO che la pericolosità dell’incidenza dell’elettrodotto esistente è dovuta all’estrema vicinanza alla popolazione residente, un comprensorio di oltre 55.000 abitanti: Milazzo, San Filippo del Mela, Pace del Mela, Santa Lucia del Mela, Condrò, San Pier Niceto, Gualtieri Sicaminò e che tale comprensorio è già stato definito Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA) dalla Regione Siciliana con D.A. n°50/GAB del 4 settembre 2002;
RILEVATO che l’elettrodotto Rizziconi Sorgente va a inserirsi inopinatamente nel suddetto comprensorio;
RILEVATO che nello stesso comprensorio incidono altre cause di inquinamento dannose per la salute dei cittadini residenti, quali la raffinerie di Milazzo e l’Edipower che brucia olio esausto combustibile per la produzione di energia elettrica;
RILEVATO che l’elettrodotto attraversa la zona di protezione speciale ITA030042, a ridosso del villaggio Serro, nonostante il piano di gestione del suddetto sito di Natura 2000, approvato già il 30/06/2009 dall’Assessorato Regionale per il Territorio e l’Ambiente, preveda per i nuovi elettrodotti la realizzazione sottoterra;
CONSIDERATO che le norme di salvaguardia del Piano Paesaggistico dell’Ambito 9, previste dal D.Lgs. 42/04 e ss.mm.ii., non consentono la realizzazione di un ulteriore elettrodotto aereo che attraversi il crinale che scende da Pizzo Chiarino a Monte Raunuso, anch’esso ricadente nella suddetta Zona di Protezione Speciale e posto sotto livello di tutela 3, il massimo previsto dal suddetto piano;
impegna il governo della regione e per esso l’assessore al Territorio e Ambiente, l’assessore alla Sanità e l’assessore ai Beni Culturali e l’Identità Siciliana
1. a porre in essere tutte le iniziative necessarie ed in Suo potere affinché il progetto esecutivo venga modificato nelle parti in cui il tracciato dell’elettrodotto attraversa tutta l’area definita dalla Regione Siciliana ad elevato rischio di crisi ambientale e la Zona di Protezione Speciale, in modo da prevedere, per la sua realizzazione, il passaggio in galleria;
2. in ogni caso a porre in essere tutte le iniziative necessarie ed in Suo potere affinché la realizzazione dell’opera stessa venga vincolata ad una modifica del tracciato aereo, che lo porti a rispettare le prescrizioni indicate nelle rilevazioni e considerazioni indicate nel testo della mozione;
3. ad acquisire dagli organi regionali competenti una relazione circa l’impatto ambientale e sanitario sulle predette zone abitate, determinato dal campo elettromagnetico generato dagli elettrodotti già in opera.
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