IL GOVERNO CROCETTA VUOLE INDEBITARE LA SICILIA FACENDO PAGARE ALLE FAMIGLIE L’IRPEF MAGGIORATA E ALLE IMPRESE, SICILINANE, IRPEF E IRAP AI MASSIMI LIVELLI!
Eppur si muove. Si allarga la protesta all’Ars contro la farsa del mutuo da quasi un miliardo di euro che l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, propone in un disegno di legge (Disposizioni in materia dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della P.A) al momento al vaglio della Commissione Bilancio. Come vi abbiamo raccontato qui, già la settimana scorsa i deputati Giorgio Ciaccio (M5S) e Vincenzo Vinciullo (Pdl) avevano chiesto conto e ragione di un provvedimento che oltre ad indebitare ulteriormente la Regione, non si capisce a vantaggio di chi andrà. Non basta, infatti, il generico riferimento ai debiti delle aziende sanitarie.
Trasparenza vuole che si indichi esattamente di chi e di cosa stiamo parlando. Tant’è che dopo le prime proteste, Bianchi si era impegnato a fornire l’elenco dei debiti certificati dai direttori sanitari e amministrativi e quantomeno la territorializzazione delle imprese coinvolte. E’ doveroso, infatti, capire se questo ennesimo sacrificio richiesto ai siciliani andrà a vantaggio delle imprese dell’Isola, e non, magari, ai soliti rapacissimi grossi gruppi del Nord cari al Governo di Crocetta.
Niente da fare. L’assessore stamattina si è presentato a mani vuote. Cosa che ha scatenato la rivolta anche nel gruppo parlamentare di Forza Italia:
“Il maxi-mutuo da 953 milioni per il pagamento dei debiti alle imprese potrebbe essere evitato da misure alternative, ma di certo non puo’ essere ‘pagato’ attraverso il mantenimento dell’aumento dell’addizionale Irpef e Irap. In ogni caso il mutuo a nostro parere dovra’ essere a tasso fisso al 3,70% attraverso la Cassa depositi e prestiti, e non a tasso variabile che parte dal 4,3% come e’ scritto nella proposta del governo”, ha detto Marco Falcone nel corso di una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni con i deputati Salvo Pogliese e Santi Formica.
“Serve un elenco trasparente dei destinatari dei fondi – ha detto Pogliese – vogliamo capire chi sono i beneficiari. Anche perche’ se il pagamento e’ rivolto a imprese siciliane avremmo il ‘mantenimento’ dell’Iva nell’isola, non vorremmo invece che tutto questo si rivelasse un grande favore alle imprese del Nord”.
Per Formica si tratta di “un provvedimento-truffa”. “Il governo sbandiera in tutte le occasioni di aver sanato il debito della Sanita’, che nel 2007 porto’ all’aumento della pressione fiscale in Sicilia: si tratta di un aumento che porta all’incasso di circa 190 milioni l’anno, ma invece di azzerare questa pressione aggiuntiva per i siciliano il governo ci propina un ulteriore mega-mutuo mantenendo la tassazione aggiuntiva per la Sanita’”.
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