Aveva annunciato le dimissioni dall’Ars la scorsa domenica durante il comizio di piazza Unione europea. Ma la lettera all’ufficio di gabinetto dell’Assemblea regionale siciliana è stata invita solo ieri pomeriggio. Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha così messo fine alle polemiche che il suo annuncio aveva sollevato. A cominciare da quelle mosse dalla deputata cinquestelle Valentina Zafarana che martedì in aula aveva chiesto al presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè se De Luca avesse presentato le dimissioni. Per fugare ogni dubbio, il primo cittadino sulla sua pagina facebook il giorno dopo ha postato la ricevuta della Pex, la posta elettronica certificata, che riporta in oggetto la dicitura «Dimissioni dal Parlamento siciliano». In allegato c’è la lettera con cui il sindaco spiega i motivi della sua scelta.
Al suo posto adesso subentra il delfino di De Luca, il 31enne sindaco di Santa Tersa di Riva Danilo Lo Giudice. Sposato con Cristina Mondello, da poco è diventato papà di Marco. E proprio questa suo neopaternità era stata utilizzata la scorsa settimana da De Luca per motivare il rinvio delle dimissioni da deputato. «Danilo mi ha chiesto di dargli al possibilità di stare accanto alla sua famiglia», aveva detto. Ma in pochi avevano creduto alla bontà di questa motivazione. Così alla fine, De Luca ha scelto di fare il sindaco di Messina a tempo pieno.
Continuerà invece a indossare la fascia tricolore Lo Giudice, che ha cominciato giovanissimo a fare politica. Nel 1997 si candida per la prima volta al consiglio comunale, dove viene eletto. La tornata successiva nel 2012, insieme a Cateno De Luca che si riconferma sindaco a Santa Teresa di Riva, viene eletto nelle liste dell’attuale sindaco peloritano. Ottiene anche la carica di presidente del consiglio e nel finale della legislatura diviene anche vice sindaco. Cinque anni dopo, il 13 giugno 2017 ha ottenuto di indossare la fascia tricolore. E nella stessa tornata elettorale si candida all’Ars con Cateno De Luca. Il risultato delle urne decreta l’elezione di De Luca, seguito da Lo Giudice che adesso per la prima volta siederà al parlamento regionale subentrando come primo dei non eletti.
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