dal dottor Salvatore Di Gregorio
vice segretario generale dell’Ars
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Egregio direttore
Il suo giornale in queste settimane, commentando la manovra finanziaria del governo regionale, mi ha tributato una ribalta mediatica per me inusuale e sicuramente immeritata. Ringrazio naturalmente per il giudizio (troppo lusinghiero, perfino per me) circa la competenza e la professionalità che mi viene riconosciuta e che contraddistingue il mio lavoro, ma per il resto, le assicuro, i commenti sono andati fuori strada.
Nello svolgere i miei compiti di ufficio non mi sono mai scelto né nemici da attaccare, né padroni da servire. La linea non me la detta nessuno, oggi come ieri. Come ben sa chiunque conosce me e il mio modo di lavorare, la mia linea di pubblico funzionario sta scritta nellart. 98 della Costituzione: al servizio esclusivo delle istituzioni per le quali svolgo il mio lavoro.
Non cè circostanza o persona che possa smentire questa verità inoppugnabile.
Dimenticavo! “La notizia – così scrivete in uno degli articoli – è che a predisporre i documenti finanziari, nella confusione degli uffici della Regione, ci ha dovuto pensare Di Gregorio”: in effetti è una notizia, anche per me.
Lungi da noi l’idea di offendere il dottore Di Gregorio, al quale riconosciamo – e l’abbiamo scritto – grande professionalità. Né abbiamo mai scritto che qualcuno possa dettargli la linea da seguire. Né abbiamo mai scritto che avrebbe nemici da attaccare e padroni da servire.
Siccome conserviamo ancora un poco di memoria, non qualche giorno fa, ma qualche settimana fa, abbiamo scritto di una sorta di nemesi storica di un dirigente, il dottore di Gregorio, per l’appunto che si ritrova, oggi, ad ‘arripizzare’ (ci sia consentito il vocabolo della nostra prima lingua) un Bilancio regionale del quale, già nei primi anni del 2000, in documenti ufficiali, lo stesso dottore Di Gregorio, da dirigente dell’ufficio della Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars, denunciava i limiti. Tutto qui.
Quanto alla predisposizione dei documenti del Bilancio 2014 da parte del dottore Di Gregorio – cosa che a quanto pare, ironia a parte, allo stesso dottore Di Gregorio non risulta – trattasi di un’indiscrezione che ci è stata rivelata da un parlamentare. Il quale, la scorsa settimana, avrebbe fatto notare l’anomalia di una ‘bozza’ della manovra presente negli ‘alti’ uffici burocratici dell’Ars, ma non nelle Commissioni legislative.
Avendo chiesto il perché di tale anomalia, avrebbe ricevuto, come risposta, che il dottore Di Gregorio “ha collaborato con l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, e con il dirigente generale, Mario Pisciotta”.
Conoscendo la preparazione del dottore Di Gregorio e avendo verificato i ritardi, a tratti anche comici, accumulati dall’accoppiata Crocetta-Bianchi (il comunicato stampa che annuncia l’approvazione in Giunta della manovra che, però, non si materializza; la successiva, bizzarra conferenza stampa ‘a inviti’ dei soliti Crocetta e Bianchi per presentare la manovra ‘orale’ (infatti neanche in conferenza stampa la ‘bozza’ si è materializzata su carta), abbiamo fatto due più due: e cioè che ‘sta benedetta ‘bozza’ ha visto la luce – peraltro tre giorni dopo la conferenza stampa di ‘presentazione’ della manovra – grazie al dottore Di Gregorio.
Forse l’assessore Bianchi non ha ‘digerito’ la notizia? Coraggio, si rifarà con il mutuo da quasi un miliardo per ‘digerire’ il quale ai siciliani non basterebbe l’Alka selzer…
g.a.
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