I PROBLEMI NON SONO STATI RISOLTI. NEI CONTI RESTA IL BUCO ‘GRECO’ DA 1,4 MILIARDI DI EURO. A SALA D’ERCOLE SI APRE LA DISCUSSIONE SUL BILANCIO 2014 DELLA REGIONE SICILIANA CON UN BLACK OUT DELLA CONTABILITA’
Si alza il sipario all’Ars per l’approvazione del Bilancio 2014 della Regione siciliana. L’Aula si è riunita intorno alle 16.30, dando il via alla discussione generale. Si dovrebbe andare avanti no stop fino al via libera al documento economico, per poi passare all’esame della Finanziaria.
Dai primi interventi si desume che i conti continuano a non quadrare. Che c’è un buco grande quanto una casa. Un buco greco da un miliardo e mezzo (il riferimento alla Grecia è pertinente, perché il Paese di Socrate presenta un buco di bilancio accertato pari a 1,4 miliardi di euro).
C’è la doppia contabilità sugli accantonamenti tributari (con il Governo regionale che dice: se Roma si prende dal nostro Bilancio 500 milioni di euro faremo un Bilancio e una Finanziaria così, se si prende un miliardo di euro faremo un altro Bilancio e unaltra Finanziaria: mai vista una follia contabile e giuridica del genere).
Il Bilancio regionale 2014 , come abbiamo ricordato nel dettaglio anche stamattina, essenzialmente, contiene una clamorosa anomalia: a fronte di un prelievo dello Stato, che si dovrebbe attestare intorno al miliardo-miliardo e 200 milioni di euro, si ipotizza un rientro, da Roma, di 500 milioni di euro. Si tratta di unipotesi aleatoria che viene inserita tra le poste di entrata. E non è la sola voce anomala. Nella relazione di minoranza si parla di un Bilancio a ‘contabilità posticipata’. Una scatola chiusa da approvare bendati.
Da qui il monito lanciato anche dal Presidenza dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che ha richiesto certezza sui numeri. Tagli inclusi che con questo trucco andranno dal 40 al 60% di tutte i settori dell’amministrazione regionale.
Cosa uscirà da Sala d’Ercole ancora è inimmaginabile. Quello che è certo è che numerosi deputati hanno rilanciato l’allarme Comuni, (“sarà un massacro’ si legge sempre nella relazione di minoranza) che rischiano di restare senza un euro per i servizi essenziali.
E che, ancora una volta c’è un atteggiamento del tutto passivo da parte del Governo dinnanzi allo ‘scippo’ romano. Non a caso, Roberto Di Mauro, nel suo intervento in Aula ha esortato il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, “ad aprire una trattativa con Roma. Non è possibile che il Governo nazionale trovi mezzo miliardo di euro per risanare il bilancio del Comune di Roma mentre alla Sicilia si impongono costi insostenibili”.
Sullo stesso tema ha posto l’accento anche il parlamentare di Forza Italia Vincenzo Figuccia: “Un Bilancio del genere non si potrebbe approvare- ha detto in Aula- non c’è certezza delle entrate, si sta barando. Ma questo si tradurrà in tagli dal 40 al 60% a molti settori dell’amministrazione, Comuni inclusi. Crocetta dovrebbe mostrare quell’autorevolezza che finora non c’è stata con il Governo nazionale”.
Vi terremo aggiornati sull’evolversi della seduta.
Matteo Renzi vuole commissariare la Regione siciliana?
e Crocetta si chiamò i deputati dell’Ars a uno a uno e gli disse: “Mi dai una mano per il Bilancio?”
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