In un clima tutto sommato tranquillo lAssemblea regionale siciliana si appresta ad approvare la legge che proroga i contratti ai circa 23 mila precari degli enti locali. Contestualmente, la Commissione Bilancio e Finanze dovrebbe varare i disegni di legge su rendiconto e assestamento di bilancio. Stando alle nostre informazioni, lassessore Bianchi e il Governo nazionale di Enrico Letta si dovrebbero rimangiare, magari insieme con un piatto di spaghetti alla Griscia, il disegno di legge sullIrpef.
La storia è nota. Su indicazione di Roma (o del gruppo di Bilderberg?), la Regione siciliana dovrebbe contrarre un prestito con la Cassa Depositi e Prestiti pari a un miliardo di euro. Scaricando le rate di questo prestito sui cittadini siciliani con un aumento dellIrpef.
Con questi soldi lamministrazione regionale dovrebbe pagare le imprese che vantano crediti verso la stessa Regione. Di fatto, lArs dovrebbe approvare una legge incostituzionale, perché un ente pubblico non si può indebitare per fronteggiare spese correnti. Tra laltro, appena lanno scorso il Commissario dello Stato ha impugnato una legge identica che avrebbe indebitato la Regione con un mutuo da oltre 500 milioni di euro. Legge, per lappunto, bloccata, Costituzione alla mano, dal Commissario dello Stato. Se Sala dErcole dovesse approvare lindebitamento di un miliardo di euro con la Cassa Depositi e Prestiti, il Commissario dello Stato non potrebbe fare a meno di impugnarla, pena lo sputtanamento delle istituzioni del nostro Paese.
Questa vicenda del prestito – a nostro avviso ormai mancato – della Regione con la Cassa Depositi e Prestiti ha fatto chiarezza sul ruolo e sui collegamenti dellassessore allEconomia, Luca Bianchi. Questo personaggio, che veniva dato vicino al Pd di Sergio dAntonio e Giuseppe Lupo, è, in realtà, espressione di potentati economici e finanziari romani che nulla hanno anche spartire con gli interessi della Sicilia (e lo si è visto con la sceneggiata dellarticolo 37 dello Statuto, vicenda che, in un certo senso, ha avviato la stagione di sputtanamento del Governo Crocetta).
Adesso se ne sono accorti anche i dirigenti del Pd siciliano he Bianchi tira acqua al mulino romano. A cominciare dal segretario regionale, Lupo, che ieri ha attaccato a testa bassa il prestito da un miliardo di euro sponsorizzato dallassessore Bianchi e il contestuale aumento dellIrpef.
Bianchi, che ha già prodotto danni enormi al Bilancio della Regione, questa volta si attaccherà al tram insieme con i suoi amici romani. Magari è la volta buona che la Sicilia si sbarazzi di questo assessore? La speranza cè.
Un altro nodo da sciogliere è quello dei fondo di garanzia chiesto dalla Corte dei Conti. In questo caso, a nostro avviso, dovrebbe essere la Corte dei Conti ad abbozzare.
Approvando il disegno di legge sui precari, con una spesa prevista, fino al 31 dicembre di questanno, di 115 milioni di euro circa, per il fondo di garanzia chiesto dalla magistratura contabile resterebbero solo 36 milioni di euro (soldi residuati dalla tabella H impugnata). Una somma di gran lunga insufficiente per garantire oltre 3 miliardi di euro di entrare incerte.
Per rendere la pillola meno amara alla Corte dei Conti, la fervida fantasia contabile di dirigenti e funzionari dellassessorato allEconomia ha partorito 80 milioni circa di residui contabili. Una cifra inventata di sana pianta. Un artifizio contabile del quale la Corte dei Conti è a conoscenza.
Di fatto, il fondo di garanzia non si costituirà. A meno che il Commissario dello Stato non decida di impugnare la proroga dei precari: in questo caso si libererebbero i 115 milioni che, sommandosi ai 36 milioni di euro ex Tabella H darebbero vita a un fondo di garanzia di una certa consistenza.
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