Ars, al via il bilancio per gli ‘amici’

Dall’1 ottobre ad oggi non hanno fatto un tubo. Non per responsabilità di Sala d’Ercole, perché tanti parlamentari avrebbero voluto discutere a approvare il bilancio già da un pezzo. A rimandare è stato il governo, perché pensava di reperire i soldi che in ‘cassa’ non ci sono. Il programma era di approvare la manovra a metà aprile. Ma adesso il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e l’assessore all’Economia, Getano Armao, hanno deciso di anticipare i tempi. Non perché sono arrivati i soldi da Roma in anticipo – perché di soldi ne sono arrivati pochi – ma perché il governo teme un’impugnativa, visto che l’Assemblea regionale siciliana si accinge ad approvare l’ennesino bilancio con le entrate ‘gonfiate’.

Il passaggio è delicato. Approvare la manovra a fine aprile, con la certezza di un’impugnativa, per il governo, sarebbe troppo rischioso. Perché un bilancio impugnato a fine aprile significherebbe scioglimento anticipato di Sala d’Ercole quasi matematico. Approvando la manovra tra la fine di marzo e i primi di aprile, il governo pensa – e secondo noi è un po’ troppo ottimista – di rimediare a un’eventuale impugnativa con un nuovo passaggio legislativo. Ripetiamo: è una preoccupazione pleonastica. Perché se l’impugnativa sul bilancio arriverà, sarà comunque ‘pesante’  e la fine della legislatura – e quindi anche del governo Lombardo – sarà nelle cose.

Così la maratona su bilancio e finanziaria si apre oggi in commissione Finanze. Per chiudersi – questo spera il governo – entro i primi di aprile. Se le opposizioni affileranno le armi, questo potrebbe non accadere. Ma sulle opposizioni di Sala d’Ercole non c’è da fare molto affidamento, visto che, giunti al dunque, ogni deputato pensa ai ventimila euro che si mette in tasca ogni mese. Sull’onda di questa ‘grande’ motivazione politica, per esempio, è stato approvato, nell’aprile dello scorso anno, il bilancio 2011. Un bilancio, ovviamente, con entrate false e con i soldi per la sanità ‘a valere’ sulle risorse Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate) che, alla data di approvazione dello stesso bilancio, non erano ancora stati erogati da Roma. Una sceneggiata, insomma.

Quest’anno gli ‘imbrogli’ contabili dovrebbero essere maggiori. Non a caso, come abbiamo già accennato, il governo teme l’impugnativa. Come abbiamo più volte scritto la scorsa settimana, 300 milioni di euro arriveranno sempre dal Fas (cioè da Roma, utilizzando i soldi che la Sicilia dovebbe spendere per le infrastrutture…), mentre gli altri 300 li appronterà la Regione.

In cambio dei 300 milioni di euro la Regione dovrebbe tagliare i precari. Ma il governo Lombardo non ha alcuna intenzione di farlo in piena campagna elettorale. Perché anche i precari votano. Così Armao avrebbe programmato tagli per i forestali e per i dipendenti regionali. Non per i dirigenti regionali, che continueranno ad ‘ammuccare’ i soldi che già si mettono in tasca; non per i dirigenti generali, che continueranno a mettersi in tasca i mega stipendi più le premialità per gli ‘ottimi risultati’ che ogni anno raggiungono. Il conto Lombardo e Armao lo faranno pagare agli impiegati, cioè a chi guadagna meno. Insomma, una vera manovra di ‘sinistra’, non a caso appoggiata dal Pd.

C’è anche, come dire?, l’aspetto ‘nobile’ della manovra. Dopo aver diviso i fondi della formazione professionale tra tra partiti, sindacati & amici (286 milioni di euro in tre anni, alla faccia dell’Unione Europea che ‘caccia’ i soldi)), il governo ha deciso di sfoltire appena i fondi della ex tabella H.

La tabella H – che in perfetto stile truffaldino è stata ‘abolita’ sulla carta, ma in realtà fatta a ‘pezzi’ e nascosta tra le pieghe dei bilancio per renderla invisibile agli occhi dei cittadini – è il calderone delle clientele. Sono soldi a ‘babbo morto’ che, ogni anno, vengono scaricati nelle ‘casse’ di associazioni, fondazioni, centri culturali, centri studi e, in alcuni casi, direttamente nelle tasche dei politici. Uno scandalo che va avanti da sempre. E che quest’anno verrà riconfermato.

 

Giulio Ambrosetti

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