I carabinieri del comando provinciale di Siracusa hanno seguito 7 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti ritenuti gravemente indiziati del reato di spaccio di stupefacente nel territorio megarese. I sette a volte acquistavano lo stupefacente tra loro anche indebitandosi. In almeno un caso uno dei sette indagati è arrivato ad aggredire un correo con calci e pugni per farsi restituire 1300 euro di stupefacente non pagato.
Ingegnosi erano poi i luoghi di spaccio individuati dai sette indagati. Oltre che presso le rispettive abitazioni, i contatti tra pusher e assuntori avvenivano spesso in strada, in luoghi affollati, addirittura presso la centralissima porta spagnola o ancora utilizzando le cassette condominiali delle lettere come luogo di scambio denaro/stupefacente evitando così contatti diretti tra venditore e acquirente. Numerosi erano infine i tossicodipendenti percettori del reddito di cittadinanza che utilizzavano la relativa card come pegno del futuro pagamento dello stupefacente, consegnando allo spacciatore anche il numero di Pin affinché potesse prelevare in autonomia il denaro dopo la ricarica mensile da parte dello Stato.
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