Arrestato il deputato regionale Giuseppe Gennuso. E con lui altri due presunti affiliati alla cosa mafiosa di Avola. Per tutti e tre l’accusa è di voto di scambio politico mafioso durante le ultime elezioni Regionali. Sono stati i carabinieri del comando provinciale di Siracusa a eseguire il provvedimento, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania.
Il 65enne Gennuso, ora ai domiciliari, è stato eletto a febbraio, per la quarta volta, nella lista di centrodestra Popolari ed Autonomisti, nella coalizione di centrodestra a sostegno del governatore Nello Musumeci. Ha ottenuto 6.567 preferenze nel collegio di Siracusa. Sarà Daniela Ternullo, prima dei non eletti nella lista dei Popolari e autonomisti a Siracusa, a subentrare all’Assemblea siciliana a Gennuso. Originaria di Melilli, alle regionali di novembre aveva ottenuto 1.790 preferenze.
Gli altri due arrestati sono Francesco Giamblanco e Massimo Rubino. Il primo è il genero di Michele Crapula, ritenuto il capomafia di Avola. Giamblanco ha infatti sposato la figlia Desirèe. Rubino, che orbita anche a Melilli, sarebbe stato l’intermediario, colui con cui Gennuso avrebbe intrattenuto rapporti per ottenere voti e a cui avrebbe affidato una cospicua somma di denaro.
Durante la campagna elettorale per le Regionali, Gennuso era stato indicato nella lista degli impresentabili, perché a processo con l’accusa di aver venduto acqua non adatta al consumo umano quando era amministratore del consorzio idrico Granelli. Recentemente il suo nome era finito in un’altra inchiesta, ma come vittima di una presunta estorsione da parte di alcuni soggetti di Pachino e Portopalo. La stessa Dda di Catania ha recentemente chiesto l’archiviazione per gli indagati di quella vicenda. Oggi l’arresto che pone anche un problema politico, vista la fragilità della maggioranza di Musumeci all’Ars.
Ulteriori dettagli sull’indagine verranno forniti alle 11 in una conferenza stampa alla Procura di Catania.
Riceviamo e pubblichiamo dall’onorevole Giuseppe Gennuso e dal suo legale Corrado Di Stefano: Il tribunale del Riesame di Catania, nell’ambito del procedimento penale n 13470/17 RGNR con provvedimento del 17 maggio del 2018, ha totalmente annullato la grave ipotesi accusatoria.
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