Arpa, “no” al taglio dei fondi

Nuovi ‘amici’ in arrivo per il Governo Lombardo. Sono i dirigenti e, in generale, i dipendenti dell’Arpa Sicilia (Agenzia per la protezione dell’ambiente).

Tutti i protagonisti dell’Arpa, dal primo all’ultimo, “intendono manifestare la loro più viva preoccupazione per il taglio indiscriminato, operato nel bilancio 2012 della Regione siciliana, dei finanziamenti necessari al funzionamento dell’Arpa Sicilia”.

“Tale finanziamento – si legge in un documento – risulta sufficiente solo alla copertura dei costi del personale impedendo lo svolgimento delle attività istituzionali di monitoraggio e controllo, indispensabili alla tutela dell’ambiente e quindi della salute della popolazione”.

“Le attività che corrono il rischio di non essere espletate – si legge sempre nel documento – anche a supporto dell’Autorità Giudiziaria per la prevenzione e la repressione dei reati ambientali, riguardano il monitoraggio e controllo di:

qualità delle acque marino costiere, compresa la ricerca delle alghe tossiche che ogni anno affliggono le nostre coste ( avvio previsto per il prossimo 15 giugno);

livelli di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici generati da impianti di telecomunicazione (telefonia cellulare, radio-TV, Muos) e dagli elettrodotti;

microinquinanti cancerogeni quali Diossine, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) e Policloro-Bifenili (PCB) nei siti contaminati, nelle diverse matrici ambientali (aria, acqua, suolo);

qualità delle acque superficiali e sotterranee (compresa quella per gli approvvigionamenti per la potabilizzazione e l’irrigazione);

scarichi idrici provenienti dai depuratori pubblici e privati, nonché dagli impianti industriali;

livelli di radioattività degli alimenti e dell’atmosfera;

inquinamento dovuto al rumore e alla relativa esposizione;

stabilimenti industriali e dei grandi impianti a rischio di incedente rilevante (Gela, Priolo, Milazzo);

bonifica dei siti contaminati, impianti di recupero e smaltimento rifiuti (discariche);

qualità dell’aria e delle emissioni in atmosfera”.

“Le attività analitiche dell’Agenzia, espletate unicamente dalle proprie nove strutture provinciali (ognuna dotata di un proprio  laboratorio ndr) e da nessun altro ufficio e/o ente regionale, già estremamente sacrificate per le storiche carenze di risorse ad essa attribuite, risultano fondamentali, inoltre, per risolvere le infrazioni comunitarie a carico della Regione siciliana (che rischierebbero di avere impatti finanziari anche maggiori sulla collettività), e per la prevenzione e il contrasto dei reati contro l’ambiente”.

Insomma, c’è poco da stare allegri: i tagli all’Arpa significano meno controlli per tutelare la salute dei cittadini, strumenti in meno a supporto dell’autorità giudiziaria nella ricerca degli eventuali reati contro l’ambiente e rischio per la stessa Regione di ‘beccarsi’ multe ‘salate’ dall’Unione Europea.

Foto di prima pagina di Giovanna Biondo

Redazione

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