Riavvolgere il nastro e premere il tasto «play» su immagini positive del passato più o meno recente può essere di buon auspicio per il Palermo di oggi relegato in zona retrocessione. Anche la cabala, a volte, può rivelarsi uno strumento utile in un momento di difficoltà. Una fonte dalla quale attingere un po’ di fiducia in vista del prosieguo della stagione. L’ultima volta che il Palermo ha battuto l’Inter? Era il 28 aprile 2013 e, al «Barbera», la formazione allora guidata da Sannino superò i nerazzurri per 1-0 con un gol di Ilicic. Grazie a quel successo i rosanero riaccesero in extremis le speranze di salvezza ma le successive quattro sconfitte di fila spinsero la squadra verso la serie B. Al di là dell’epilogo negativo, in ogni caso, resta il sapore dell’impresa compiuta contro una big.
Nel Palermo che si impose quel giorno contro l’undici allenato da Stramaccioni e che riuscì a rimanere a galla prima della condanna sancita dalla matematica c’era anche il palermitano Salvatore Aronica. «Vedo delle analogie con quella situazione perché anche allora il Palermo aveva una classifica deficitaria – ha spiegato il trentanovenne ex difensore rosanero a Meridionews.it – nel 2012/13 però il campionato era più equilibrato. C’erano squadre blasonate e, obiettivamente, quel Palermo in cui giocavano elementi del calibro di Sorrentino, Miccoli, Ilicic e Dybala era diverso da quello attuale. Un giudizio sul match tra la compagine di Corini e quella di Pioli? Quando una squadra è nei bassifondi e lotta per la salvezza tende sempre a dare qualcosa in più. Nel calcio non c’è nulla di scontato ma, facendo un pronostico, l’ago della bilancia è spostato nettamente dalla parte dei nerazzurri che, peraltro, stanno attraversando un ottimo momento». Memore dell’esperienza vissuta in prima persona quattro stagioni fa, Aronica non si stupisce del caos e dei continui ribaltoni che ormai da un po’ di tempo caratterizzano l’universo rosanero. «Un’immagine significativa, in negativo, è anche il fatto che si continua a parlare di un possibile ritorno di Ballardini. Nel 2013 noi abbiamo assistito al cambio di due direttori sportivi e di 4-5 allenatori».
Da palermitano, l’ex jolly difensivo rosanero non può rimanere indifferente davanti alla continua involuzione della squadra della sua città: «La parabola discendente è iniziata con il mio arrivo. Dispiace che il Palermo si trovi in queste condizioni. Basti pensare che io sono ancora a libro paga del club di viale del Fante…Conosco gli umori della piazza e ormai si è capito che Zamparini non può più gestire la società in questo modo. Mi dispiace che la tifoseria non riesca ad organizzare una forma di protesta civile. Non è bello vedere che il Palermo è diventato lo zimbello di tutti».
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