Appello per Nicosia, una città che muore

da Alfio Di Costa
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Amiche ed Amici, Cittadini di Nicosia,volevo condividere con Voi alcune riflessioni.

Ognuno di Noi ha sempre avuto l’orgoglio di essere Nicosiano. Ognuno di Noi quando parlavamo con qualcuno che non conosceva Nicosia iniziava ad elencare tutto quello che Nicosia era stata ed aveva, facendo un lungo elenco: Diocesi, Tribunale, Scuole di ogni Ordine e grado, Carcere, Compagnia dei Carabiniere, Commissariato di Polizia, Tenenza di Finanza., Ufficio delle Entrate, etc etc.

Tutti siamo sempre stati orgogliosi di vivere in questo nostro Paese. Nicosia era il Comune di riferimento di tutto il nostro hinterland. Era il Comune la cui storia secolare era conosciuta in tutta la Sicilia ed invidiata dai più. L’amministrazione sia delle sinistre che delle destre ha danneggiato il paese di Nicosia più di quanto ognuno osi immaginare. In questi anni, i disoccupati sono aumentati, l’ufficio di collocamento registra indici record, la popolazione è diminuita. Mai nella nostra storia il Comune era sceso sotto i 15.000 abitanti. Il lavoro è venuto meno e molti sono stati costretti ad emigrare.

(a destra, foto tratta da villapietralunga.it)

Nulla di quanto promesso negli ultimi venti anni è stato realizzato, anzi abbiamo visto toglierci il Tribunale, abbiamo visto toglierci il Carcere chissà ancora cosa ci aspetta di vederci togliere

Nulla si è realizzato negli ultimi vent’anni e Nicosia piano piano è diventato un paese senza infrastrutture adeguate della zona nord della Provincia di Enna.

Noi tutti sappiamo che le colpe maggiori le hanno coloro che ci hanno amministrato e rappresentato a tutti i livelli.

Mi chiedo: come può mai tirarsi fuori chi ha fatto il Sindaco negli ultimi trent’anni?

Mi chiedo: come può escludersi chi è stato alla Provincia Regionale di Enna sia come consigliere che come Assessore?

Mi chiedo: come potrebbe mai dire di non avere enormi responsabilità chi è stato Deputato o Parlamentare?

Su questi politici cadono sicuramente le maggiori responsabilità del nostro stato di degrado attuale. Ma qualche colpa l’abbiamo tutti noi: professionisti, imprenditori, commercianti che non siamo stati capaci guardare oltre il nostro orticello. Tutti abbiamo contribuito a far scivolare verso il basso la nostra amata Nicosia.

Forse abbiamo pensato ad alternative di governo locale che necessariamente avrebbero dovuto farsi carico delle gravose responsabilità che richiede la condizione di degrado in cui si trova il Comune di Nicosia. Ma per individuare perfettamente i termini dei drammi locali si ha bisogno dell’apporto della gente volenterosa, disponibile a condividere nuove esperienze, ad affermare, in definitiva, un nuovo protagonismo politico.

Sarebbero fuorvianti iniziative che sottovalutassero l’esigenza di accrescere la partecipazione e privilegiassero attività sommerse di comparaggi politici caratterizzati da accordi spartitori di cariche e poltrone. Se tentazioni di questa natura dovessero emergere, bisogna ricordarsi che su questo si sta frantumando il quadro politico della cosiddetta prima e seconda repubblica.

L’individuazione degli uomini da responsabilizzare è collegata alle strategie politiche che si intendono perseguire, per evitare disarmonie tra il progetto politico condiviso ed il team operativo.

Pertanto, cari Nicosiani, Vi invito tutti, invito tutti i cittadini disponibili a partecipare alla Cosa Pubblica e per questo Vi racconto cosa mi è stato insegnato quando ero ragazzo e sono certo che sono gli stessi insegnamenti che avete avuti Voi tutti.

Ho frequentato tutte le scuole a Nicosia ed ho avuto il privilegio di avere ottimi Insegnanti. Ho frequentato il Liceo Scientifico di Nicosia che all’epoca era anche una bella fucina di Politica. Al liceo, a Nicosia, abbiamo avuto gran bravi professori che ci insegnavano le materie e ad affrontare la vita. Era la fine degli anni ’70 e ci hanno insegnato che la politica non era una cosa sporca. E noi ci abbiamo creduto. Ci hanno insegnato che se volevi raggiungere un traguardo dovevi metterci Amore, Impegno, Passione ma non dovevi mai dimenticare la solidarietà.

Le nostre per lo più erano famiglie di lavoratori e di contadini, di Nicosia e del territorio circostante. Mio padre era un grande e bravo Artigiano che ha sempre raccomandato Onestà e Correttezza; mia madre una Donna di grandi qualità, la vera Mater familias sempre presente nella mia vita come in quella dei miei fratelli. Oggi molti ragazzi di quel liceo siamo professionisti ed abbiamo guadagnato il nostro pane e la nostra quotidianità seminando ogni giorno di persona.

Abbiamo seguito gli insegnamenti dei Genitori e dei Docenti e con sacrificio ogni ora, ogni attimo, ogni stagione. La verità ci è apparsa perché l’abbiamo cercata, senza illusioni, lavorando duro. Quello che la politica ha offerto è solo ipocrisia, scarsa passione, tornaconto, assenza di buona volontà e soprattutto inganno. Siamo ormai al di là del bene e del male.

Abbiamo figli che alleviamo con sacrificio. Solo una sana Palingenesi può salvare tutto. I Nicosiani sono gente intelligentissima. Ma oltre l’intelligenza, il gradino successivo è la furbizia, il sospetto, l’oltraggio lontano dal Bene che Noi, uomini semplici e umili, abbiamo sempre sognato.

Ho conosciuto tanti politici importanti, tra cui molti amici. Alla fine l’unica cosa che ho scoperto, con la mia buona fede, è solo un banale volgarità, lontana dalla condivisione e dal BENE che ogni uomo di fede dovrebbe elargire al suo vicino, al suo amico, alla sua città, alla sua nazione. Niente di tutto questo è accaduto e degli scandali nessuno più si scandalizza.

Spogliamoci di tutto come i grandi visionari e i profeti. Forse soltanto cosi possiamo sperare che qualcuno ci segua.

Amiche ed Amici Nicosiani Uniamo le Nostre Forze, mettiamo Insieme ciò che ci Unisce senza cercare ciò che ci divide. Diamo Speranza a chi l’ha persa. Lottiamo per ciò che Amiamo. Lottiamo per Nicosia. #?InsiemesiPuò

Foto di prima pagina tratta da sicilia.indettaglio.it

Redazione

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