Appalti, vittoria in solitaria in una gara con 15 inviti Gli assenti tra maternità, prezzi bassi o troppi cantieri

C’è chi ammette di non ricordare la lettera d’invito, almeno tre che hanno le segretarie in malattia o maternità, chi ragiona sui prezzi troppo bassi e qualcuno che non nega di avere fin troppi cantieri aperti. Dietro all’esito della gara indetta dal Genio civile di Catania per affidare i lavori di manutenzione della provinciale Libertina, nel territorio di Ramacca, ci sono storie diverse. Tante quante le imprese che, ricevuta la richiesta di offerta dagli uffici di Lago di Nicito, hanno deciso di soprassedere e non presentare alcuna busta. Quello delle rinunce a partecipare alle procedure negoziate è un tema più volte sollevato dagli imprenditori, specialmente da chi anela da anni un invito da parte di una delle tantissime stazioni appaltanti isolane, e a inizio anno ha portato il presidente di Ance Sicilia a esternare pesanti sospetti. Tuttavia il caso della Sp 123 appare più curioso del solito: su 15 invitate, solo un’impresa ha presentato l’offerta. 

A vincere inaspettatamente facile è stato il Consorzio artigiano edile di Comiso, cooperativa con sede nel centro del Ragusano e unità operativa a Palermo. La società ha presentato un ribasso del 13,51 per cento sulla base d’asta di circa 725mila euro. Una cifra sufficiente ad aggiudicarsi l’appalto, considerata l’assenza di concorrenza. «Guardi, mi sono incavolato davvero quando ho scoperto che non abbiamo partecipato, ma la nostra collaboratrice non stava bene e la salute viene prima di tutto», dichiara Salvatore Donzuso della Linera Costruzioni di Santa Venerina, una delle 14 ditte a non avere risposto all’invito. All’assenza di personale, ma per motivi più lieti, fa riferimento anche Vincenzo Mingoia della Mi.Co. di Mussomeli, nel Nisseno. «La persona che si occupa delle gare è in maternità, e purtroppo in questi casi non si riesce ad analizzare ogni bando come si dovrebbe», spiega contattato telefonicamente. Stesso motivo all’origine del mancato invio della busta da parte della ditta F.lli Micciulla di Sant’Agata di Militello, in provincia di Messina.

Nessuna carenza di organico, ma semmai di motivazioni per partecipare invece per i titolari di Si.Co Edili di Agrigento e la Eredi Geraci di Mussomeli. «Non è scontato che sia conveniente partecipare – fanno sapere dalla sede della prima -. Il motivo è semplice: a volte ci sono gare con prezzi poco convenienti, dove non solo il margine di profitto è ridotto ma si rischia anche di andarci sotto». Le gare per le manutenzioni delle strade, che richiedono importanti quantità di asfalto, sono tra queste. «È un materiale che ha un prezzo elevato e che spesso viene pagato dalle stazioni appaltanti anche a prezzi più bassi di quanto si rischia di comprare la fornitura – spiega Michelangelo Geraci -. A questo va anche aggiunta la recente salita dei prezzi del ferro. Non ho problemi a dire che in questo momento ci sono certe gare che rischiano di andare anche deserte». Nel caso della messinese Urania, le cose stanno leggermente diverse. «Al momento abbiamo già un altro lavoro appaltato da un Genio civile ma stiamo facendo fatica a incassare per questioni relative all’approvazione del bilancio della Regione – dichiara l’imprenditore Giuseppe Travia – A queste condizioni ci si pensa due volte prima di avviare altri lavori, visto che si rischia di anticipare somme per poi non vederle rientrare».

Tra gli indirizzi di posta elettronica a cui è stato recapitato il 15 febbraio l’invito a prendere parte alla gara ci sono anche la Figeco di Giarre, il consorzio Alp di Sant’Agata di Militello, il consorzio Krea e la Tosa Appalti di Acireale. Ma anche la società Aduno, riconducibile all’attuale vicepresidente di Ance Catania Giuseppe Costantino, a cui recentemente MeridioNews ha dedicato un approfondimento, e il consorzio ravennate Ciro Menotti. «In Sicilia abbiamo alcune imprese – fanno sapere dalla sede romagnola -. In questi casi valutiamo la loro disponibilità a effettuare il lavoro, se non abbiamo partecipato è perché evidentemente non c’era». Per la trentina Eurorock, invece, la questione è di natura prettamente geografica. «Non tutte le gare hanno condizioni tali da rendere economicamente interessante fare 1500 chilometri», è il commento che arriva dalla segreteria. Infine c’è il caso della G.P. Costruzioni, che ha scelto di non inviare alcuna offerta per il rischio di non potere assolvere al compito. «Per noi è un buon periodo, abbiamo sette cantieri aperti, di cui uno fuori Sicilia – commenta il titolare Giuseppe Proietto – Non sarebbe stato semplice avviarne un altro ancora». 

A fronte di queste motivazioni, a restare alla porta incrociando le dita ogni mattina, al momento di aprire la posta elettronica, sono le tante imprese che in Sicilia popolano gli elenchi delle imprese di fiducia delle pubbliche amministrazioni. Ovvero i registri da cui si attinge per selezionare le imprese da invitare nei casi di procedure con un numero massimo di partecipanti. Sono parecchie quelle che vorrebbero trovare una lettera d’invito o, semmai, avere la possibilità di prendere parte a procedure aperte. «Gli ultimi interventi normativi, come il decreto Semplificazioni, spingono per l’adozione di iter più snelli come le procedure negoziate», replicano dal dipartimento Tecnico della Regione. Tuttavia proprio il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, a settembre dell’anno scorso, ha chiarito con un parere il fatto che il decreto Semplificazioni impone il rispetto delle tempistiche di aggiudicazione, senza che ciò precluda la possibilità per le stazioni appaltanti di indire gare d’appalto con procedure ordinarie

Simone Olivelli

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