Appalti, gara indetta tra Venerdì santo e Pasquetta Protezione civile: «Tempi ristretti per rischio crollo»

Appalto pasquale. Potrebbe essere definita così la gara svoltasi, martedì mattina, nella sede di Nicolosi della Protezione civile regionale. In ballo c’erano i lavori di messa in sicurezza del costone che sovrasta la zona di Cortile Adragna a Erice, dove a fine febbraio oltre trecento metri cubi di roccia si sono distaccati venendo frenati a stento da una rete di protezione installata nel 2009. La resistenza è in parte venuta meno il 27 marzo, quando un grosso masso è piombato sopra alcuni fabbricati, sfondando un’abitazione e un paio di verande. La tragedia è stata evitata solo grazie all’ordinanza di sgombero emessa dopo il primo smottamento, misura che ha portato le 12 persone che vivono negli immobili – tra le quali tre bambini – a dovere trovare un’altra sistemazione. «Come amministrazione comunale siamo disposti a contribuire all’affitto», commenta a MeridioNews la sindaca Daniela Toscano.

In attesa di capire se gli abitanti potranno tornare un giorno nelle proprie case, c’è la necessità di evitare che altre parti della montagna possano collassare. È con questo obiettivo che il dipartimento della Protezione civile ha indetto una gara a inviti, con il criterio del prezzo più basso, per selezionare la ditta che dovrà eseguire i lavori. Dal bilancio regionale sono stati stanziati 149.999 euro, ovvero un euro in meno della soglia massima prevista dal codice degli appalti per restringere a cinque la rosa delle imprese. Alla fine, tuttavia, le società a cui è stato chiesto di fare un’offerta sono state 12. Di esse, però, solo cinque hanno partecipato, con l’aggiudicazione andata all’Aris srl, impresa di Favara che ha presentato un ribasso del 38,83 per cento. 

Difficile dire per quale motivo le altre sette non abbiano risposto all’invito. Ma non è da escludere che possano avere influito i tempi previsti per la consegna delle buste. I titolari delle imprese, infatti, hanno potuto far pervenire l’offerta tra il pomeriggio del venerdì santo e martedì mattina. Ovvero durante il periodo delle festività pasquali, giorni nei quali le sedi delle società sono state con molta probabilità chiuse. Inoltre, l’orario fissato come termine ultimo – le 9.30 – potrebbe essere coinciso con il ritorno dietro le scrivanie, e di conseguenza non pochi potrebbero essere stati i casi di imprenditori che hanno scaricato la posta elettronica per scoprire di essere già fuori tempo massimo. 

«Abbiamo cercato di accorciare i termini per fare sì che i lavori possano essere avviati al più presto, dato il carattere di urgenza – commenta il responsabile della gara Nicola Alleruzzo -. La situazione a Erice è ancora a rischio ed era normale volere ridurre le attese». In merito alla decisione di seguire la strada della procedura ristretta, che implica comunque un iter di gara, invece di optare per un affidamento diretto, Alleruzzo sostiene che «evidentemente il dipartimento ha voluto dare la possibilità a più operatori di concorrere all’aggiudicazione, invece di scegliere da sé la ditta a cui affidare la messa in sicurezza». Gli interventi dovranno essere conclusi entro sessanta giorni dalla data del verbale di consegna dei lavori. L’ingegnere esclude che l’iter che seguirà all’apertura delle buste, con la proposta di aggiudicazione venuta fuori dalla gara che dovrà essere vagliata dalla stazione appaltante, possa allungare i tempi di avvio delle operazioni. «Spetta al responsabile unico del procedimento portare la ditta in cantiere e si può fare da subito, non c’è bisogno di attendere l’aggiudicazione definitiva», assicura Alleruzzo. 

«Abbiamo consegnato la busta a mano. Dopo avere ricevuto l’invito venerdì via posta elettronica, ci siamo messi in auto e da Favara siamo andati a Nicolosi», racconta a MeridioNews il titolare dell’impresa vincitrice, Stefano Parisi. Dalla documentazione raccolta in sede di gara risulta che l’offerta di Aris è stata protocollata alle 9.25. Cinque minuti prima della chiusura dei giochi. E non molto dopo avere scartato le uova di Pasqua.

Simone Olivelli

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