«Sono trascorsi 37 anni da quel pomeriggio d’estate segnato dal piombo mafioso esploso contro mio padre, l’agente della polizia penitenziaria Antonino Burrafato. Lui era colpevole, colpevole di aver fatto rispettare la legge, di aver difeso lo Stato dall’arroganza dei boss mafiosi. Era un eroe normale». Con parole commosse, segnate da un dolore che il tempo non cancella, Salvatore Burrafato ricorda così il sacrificio del proprio genitore.
«Alla gente di Termini Imerese, ai siciliani, a tutte le persone che combattono ogni giorno contro le mafie e per una società più giusta – è l’appello dell’ex sindaco terminano – chiedo di restituirci quell’abbraccio che io non ho potuto dare a mio padre nel giorno della sua uccisione. Chiedo, a chi crede nella giustizia e difende i principi della convivenza civile, di stare insieme a noi per ricordare un uomo, un buon padre di famiglia, un eroe normale».
«In questi tempi difficili – continua – dove l’avversario politico assurge a nemico e dove il diverso viene percepito come un pericolo, ritrovare il senso della normalità è un dovere morale». Antonino Burrafato verrà ricordato con la celebrazione di una santa messa in suffragio giorno 29 giugno alle ore 18.30 presso la chiesa di San Antonio a Termini Imerese.
(Fonte: comunicato stampa)
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