In migliaia per il corteo degli antifascisti Fiore (FN): «A Palermo magistrati deviati»

Gli elicotteri delle forze dell’ordine sorvolano tutto il centro cittadino già da qualche ora nella giornata che vede contrapporsi da una parte il corteo antifascista e dall’altro il comizio del leader nazionale di Forza nuova, Roberto Fiore, a poche centinaia di metri di distanza, anche se in un orario diverso. Di fronte al teatro massimo si comincia a riunire la folla di chi si oppone a un ritorno in auge degli estremismi di destra e scatta già la prima contestazione. A farne le spese è Ismaele La Vardera, vestito in tenuta d’ordinanza da inviato del programma Le Iene. 

I proletari comunisti non perdonano ancora al giornalista la sua candidatura tra le fila di Noi con Salvini e Fratelli d’Italia alle ultime elezioni comunali, quando La Vardera si è presentato come sindaco per i movimenti di destra, nonostante poi la candidatura si fosse comunque rivelata un bluff. La Iena non ha voluto commentare l’accaduto. Intanto si continuano a srotolare striscioni con slogan antifascisti e qualcuno in piazza brandisce in mano una copia della Costituzione italiana

Sull’autostrada Palermo-Catania, all’altezza di Bonfornello, l’autobus che portava nel capoluogo i catanesi di Piazzetta Resistente, intenzionati a partecipare alla marcia, è stato fermato dalle forze dell’ordine, che hanno perquisito mezzo e occupanti. Finite le operazioni di sicurezza i manifestanti hanno potuto raggiungere Palermo. Presente come annunciato l’Anpi, che aprirà il corteo con uno striscione con scritto «Mai più fascismi».

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Si conclude così, senza scontri fisici, ma non senza tensione, il lungo pomeriggio dei cortei a Palermo.

Ore 20.10 – E ancora Fiore, in conclusione. «Oggi abbiamo visto delle scene gravissime in cui è stato mostrato lo scotch durante il corteo come segno di trionfo. Giudicate voi se questa non è la costruzione d’odio in tutta la città. Abbiamo due possibilità o ci facciamo prendere dalla rabbia o con serenità e con forza proseguiamo il nostro cammino».

Ore 20.00 – Fiore comunque non promette vendetta. «Non risponderemo come avremmo potuto e come qualcuno avrebbe voluto. La disciplina è stata ferrea e tutto è avvenuto in questi giorni secondo una logica di pace e tranquillità che manterremo fino all’ultimo». il riferimento è sempre all’aggressione di Massimo Ursino, il segretario provinciale palermitano dei forzanovisti. Concetto ribadito dallo stesso Ursino: «Non ho paura e non ho nulla da dire agli aggressori non ci vendicheremo così come abbiamo fatto in passato in seguito a tutti gli atti di violenza di cui siamo stati oggetto in tutti questi anni. Questa non è politica è solo delinquenza». E poi, commentando la scarcerazione di due dei suo aggressori ha aggiunto: «Non e’ uno scandalo tanto la scarcerazione di oggi, ma che certi ambienti, non solo a Palermo, abbiano il favore di certe Procure». 

Ore 19.40 – Massimo Ursino spiega la frase del suo aggressore “dice che cercavi a me” dicendo che «Queste parole si giustificano soltanto perché sapeva di essere inquadrato».

Ore 19.20 Fiore: «Noi non rinneghiamo gli aspetti buoni del fascismo. Siamo oggetto di attacchi perché stiamo facendo la rivoluzione – ha aggiunto – Stanno venendo con noi anche persone di sinistra».

Ore 19.00 – Roberto Fiore si scaglia ancora contro la magistratura palermitana definendola «deviata». «La scarcerazione dei due arrestati per l’aggressione di Massimo Ursino è uno scandalo». E ancora «La magistratura italiana è infiltrata da coloro che vogliono seminare odio in Italia, noi saremo parte civile contro Leoluca Orlando».

Ore 18.50 – Inizia il comizio di Forza Nuova. Cambiamento di programma tuttavia, i militanti al posto della piazza blindata scelgono come sede l’hotel Excelsior. Subito critico nei confronti dei magistrati Roberto Fiore, che poco prima aveva scritto sui suoi canali social che «Per il gip colpire un forzanuovista non è reato». Il leader del movimento neofascista poco prima di rientrare in hotel ai giornalisti: «Possono fermarci per qualche secondo, come hanno fermato per qualche attimo Massimo Ursino, ma la nostra vittoria, la nostra avanzata non puo’ essere fermata».

Ore 18.30 – In piazza Crispi arriva Massimo Ursino scortato da una cinquantina di attivisti.

AGGIORNAMENTO – Manifestazione di scherno da parte dei giovani dei centri sociali, che hanno mostrato dello scotch da imballaggio intonando il nome di Massimo Ursino, l’esponente di Forza Nuova legato, appunto con lo scotch, e aggredito. Accesi anche dei fumogeni.

Ore 18.10 – A pochi minuti dall’inizio del comizio di Roberto Fiore piazza Crispi è ancora vuota e presidiata dalle forze dell’ordine. Presenti una ventina di militanti con un paio di bandiere in attesa del leader di Forza Nuova. 

Ore 18.00 Angelo Ficarra, vicepresidente vicario dell’Anpi Palermo “Comandante Barbato” ha puntato il dito ancora una volta sui legami tra mafia e terrorismo nero che non sono stati mai del tutto svelati. «Grande manifestazione che ci riempie di gioia – dice a MeridioNews – nonostante la campagna di paura alimentata in questi giorni. Questo corteo è avvenuto contro Forza Nuova e contro Roberto Fiore che a Palermo è ricordato per alcune implicazioni con la mafia ai tempi dell’assassinio Mattarella. Giovanni Falcone tentò di interrogarlo ma non ci riuscì perché Fiore intanto si era già rifugiato a Londra». E a chi gli chiede un messaggio per l’altra piazza, Ficarra risponde: «Come partigiano non ho nulla da dire ai fascisti, perché il fascismo è la negazione della libertà ed è stata la cosa peggiore che l’Italia abbia avuto».

Ore 17.50 – Sono migliaia i partecipanti al corteo antifascista, si stimano circa cinquemila persone. Oltre all’Anpi e ai centri sociali sono presenti i circoli Arci e rappresentanti di Comunisti proletari, Potere al popolo e molte altre sigle. Le bandiere non sono tutte rosse, tra chi sventola il tricolore e chi la bandiera arcobaleno.

AGGIORNAMENTO – Prima della partenza del corteo antifascista Giorgio Martinico, portavoce dei centri sociali palermitani è tornato a parlare del caso Ursino. «Non condanno nessuno. Non sono un giudice. Non si è trattato di un pestaggio. Hanno solo umiliato un fascista. Vi hanno parlato di ossa rotte e crani aperti – dice – tutte falsità. Ursino ha avuto cinque giorni di prognosi».

17.20 – Sempre su via Maqueda è stato rimosso l’arredo urbano dell’isola pedonale per ragioni di sicurezza. Alcuni negozi hanno serrato le imposte, su una saracinesca si legge «Causa possibili disordini questa attività commerciale resterà chiusa questo pomeriggio».

17.10 – Su via Maqueda sono stati affissi dei manifesti di solidarietà per Carlo Mancuso e Gianmarco Codraro, i due giovani fermati dalla polizia per l’aggressione all’esponente di Forza Nuova Massimo Ursino. Mancuso e Cordaro sono stati rilasciati oggi e il reato a loro contestato è stato passato da tentato omicidio a lesioni personali gravissime.

Ore 17.00. Sul fronte Forza Nuova, piazza Crispi è ancora vuota, ma l’assembramento delle forze dell’ordine è già imponente. Sul campo mezzi blindati di polizia e carabinieri in assetto antisommossa. Presenti anche le unità cinofile della polizia, con i cani addestrati a fiutare l’esplosivo. Via Libertà è chiusa fino all’incrocio con via Duca della Verdura, dove tre auto della polizia municipale ostruiscono il passaggio dietro alle transenne. Caschi protettivi e manganelli anche per i due poliziotti a cavallo che presidiano il Giardino inglese.

AGGIORNAMENTI – Il corteo antifascista è partito in orario da piazza Verdi intonando Bella ciao.

Andrea Turco

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