«Un campo da calcio in erba sintetica», «una piscina col trampolino dai 20 metri», ma anche un quartiere «più pulito» con «più gente» e «più scuole». È il collage delle letterine scritte dai bambini e dalle bambine che vivono nel quartiere Antico Corso. Oggi pomeriggio le hanno appese come addobbi per l’albero di Natale realizzato, in piazza dei Miracoli, dagli attivisti del centro sociale occupato Liotru. «Soprattutto in inverno i più piccoli soffrono l’assenza di spazi al chiuso dove potere giocare e praticare sport», dice un’attivista, che si è occupata dell’iniziativa.
Durante tutto l’anno i locali del centro sociale ospitano laboratori creativi e attività di doposcuola per i più piccoli e per gli adolescenti. Il Natale, spiegano alcuni attivisti, «è un momento di comunità e condivisione» in cui protagonista non è per forza la religione: «Abbiamo messo al centro dell’attenzione il nostro quartiere e i suoi problemi». Per questa ragione è stato pensato un albero natalizio alto tre metri, ricavato dalla base di un palo dell’illuminazione. E per addobbarlo è stato chiesto a bambini e bambine di impegnarsi a realizzare – sotto la guida degli attivisti – decorazioni, ma soprattutto «letterine con su scritto quel che desiderano per abbellire il luogo in cui vivono». Il destinatario dei messaggi è «chiunque abbia orecchie per sentire – dicono dal cso Liotru – e voglia di spendersi, per questo quartiere, non solo a parole e in campagna elettorale».
Il laboratorio natalizio è iniziato giovedì scorso. Hanno partecipato bambini e bambine di nazionalità e confessioni religiose diverse. «Pure i figli e le figlie di una famiglia senegalese che si è da poco trasferita», racconta una volontaria. Gli addobbi sono stati realizzati con materiali di riciclo, come pure i fogli sui quali i più piccoli hanno scritto i loro desideri. La maggior parti di questi mostra il bisogno di strutture o spazi sportivi: «Un campo da rugby», «un parco giochi», «una scivola a tunnel». E tra tutti i piccoli autori c’è pure chi chiede, nel dettaglio, «una palestra di parkour» (disciplina basata sull’abilità di superare degli ostacoli in un percorso urbano, ndr). Altri, per il proprio quartiere, domandano «una scuola di musica e una scuola alberghiera», «più negozi e più gente».
Desideri non troppo diversi da quelli espressi dai più grandi: «Vorremmo che l’Antico Corso tornasse il quartiere che era una volta. Prima che la speculazione sugli affitti lo spopolasse», dicono dal cso. La popolazione, secondo alcuni dati demografici del 2009, rispetto agli anni Novanta è più che dimezzata: passando da diecimila a meno di quattromila abitanti. Adesso è in larga parte costituita da studenti universitari fuori sede, che usano le abitazioni solo nel periodo delle lezioni. Più volte i volontari hanno denunciato la carenza di spazi per i più giovani e invitato l’amministrazione comunale a prendere provvedimenti. Terminato l’orario delle lezioni a scuola, i posti in cui i più piccoli possono spendere il loro tempo sono pochi. Uno di questi è il Liotru: «Non cambiamo la vita di questi bambini – conclude una volontaria – Lo scopo delle nostre attività è incoraggiare la condivisione degli spazi e della vita del quartiere. Nella più totale gratuità».
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