Frenesia, attività programmate senza sosta, l’angoscia da prestazione legata alle aspettative sociali. Sono solo alcune delle sfaccettature che caratterizzano l’ansia. Uno stato psichico che non ha bisogno di particolari descrizioni, ma che caratterizza sempre di più la vita delle persone, giovani e giovanissimi compresi, specie dopo la pandemia da Covid-19. Di ansia e di nuove strategie terapeutiche si è ampiamente discusso durante il convegno Ansia e Somatizzazioni: appropriatezza terapeutica, tenutosi nella cornice dell’hotel Nettuno di Catania. Sponsor dell’appuntamento SC Pharma, azienda con sede a Valverde, in provincia di Catania, specializzata nella realizzazione di farmaci naturali di alta qualità per la cura di alcune delle patologie croniche più diffuse. Tra i prodotti di punta gli integratori alimentari Keryne e Keryne Oro, formulati proprio per gli stati d’ansia e per le sue somatizzazioni.
Ad aprire i lavori del convegno, nel quale sono stati esposti diversi casi clinici riguardanti diverse specializzazioni, è stato Roberto Sortino, proprietario di SC Pharma. «La nostra è un’azienda con 12 anni di storia ed è legata in maniera indissolubile al mio percorso personale – spiega durante il suo intervento – Nella mia precedente vita professionale parlavo di Benzodiazepine ed è proprio in questa ottica che sono nate Keryne, e nel 2022 Keryne Oro. Prodotti che hanno dato una svolta in termini di efficacia nel trattare l’ansia e le sue somatizzazioni, oltre a essere idonei per tutte le fasce d’età. Abbiamo voluto un convegno lontano dai classici modelli, ma basato su un approccio multidisciplinare, perché a confronto ci sono varie esperienze cliniche. L’approccio verso ansia e insonnia non può essere quello basato sugli ansiolitici tradizionali, la strada da seguire è quella di nuove e ben consolidate terapie». A coordinare il convegno è stata Antonella Marinaro, responsabile del Sert di Gravina di Catania, con la collaborazione di Alessandro Carbonaro, cardiologo al Policlinico di Catania, Maria Castorina, farmacologa, Lucia Daniela Rapisarda, fisiatra al Cannizzaro di Catania, e Franca Tiralosi, responsabile NPI dell’Asp di Catania.
«L’ansia viene curata prevalentemente con le Benzodiazepine in autosomministrazione da parte dei pazienti. Fortunatamente la scienza ha messo a disposizione dei prodotti innovativi, efficaci e sicuri che non aggiungono problematiche di tipo organico alle patologie che già dobbiamo trattare. Così riusciamo ad affrontare l’ansia migliorando la qualità della vita del paziente, senza avere gli effetti collaterali classici delle Benzodiazepine», spiega Lucia Daniela Rapisarda, fisiatra presso l’UOS – Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania. Numerosi gli interventi che si sono susseguiti durante i lavori del congresso, moderato da Luciano Sfogliano, responsabile dell’unità funzionale di medicina del presidio Morgagni. «L’ansia è uno dei più antichi sentimenti della storia dell’umanità, combattuta in varie maniere, ma noi, negli ultimi 100 anni, la stiamo gestendo con alcune sostanze derivate dal Clordiazepossido. Dal 1930 si è iniziato con degli ansiolitici che davano dei grossi problemi – spiega Sfogliano – Adesso, invece, ci troviamo di fronte a 80 anni di Benzodiazepine, che sono raccomandate ma per brevi periodi. La gente tuttavia continua ad utilizzarle, con dosi sempre maggiori, perché creano dipendenza. Dobbiamo trovare quindi delle altre strategie terapeutiche che consentano di limitare questi disturbi dell’ansia, soprattutto negli anziani. Lo scopo del congresso è proprio questo: affiancare a quelle che erano le Benzodiazepine le più nuove applicazioni terapeutiche con sostanze, conosciute da tempo, che riescano a dare degli effetti simili, senza però la tossicità delle Benzodiazepine».
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