Tutti assolti. Questa la decisione della prima sezione della corte d’appello di Palermo nei confronti di dieci appartenenti al centro sociale Anomalia perché «il fatto non sussiste». Ribaltando di fatto le condanne inflitte in primo grado, quando nel 2018 la giudice Immordino li condannava invece a pagare 200 euro di multa ciascuno per aver occupato abusivamente l’edificio di via Archirafi. Accolto il ricorso dell’avvocato Giorgio Bisagna, legale di Chadli Aloui, Salvatore Pirrone, Michele Ambrose, Claudia Maria Borgia, Emanuele Cardella, Biagio Frusteri, Simona Maria Adele Paladino, Luigi Spera, Ivan Lupo ed Emiliano Spera.
L’episodio al centro del processo avvenne nel periodo delle contestazioni avvenute a Palermo tra il 2011 e il 2012, con scontri e disordini per i quali fu ipotizzata anche l’associazione a delinquere: su questo è ancora in corso un dibattimento in tribunale, mentre la vicenda affrontata in appello riguardava un fatto avvenuto il 22 settembre di otto anni fa, quando furono identificate una decina delle circa cinquanta persone trovate dalla Digos davanti all’immobile di via Archirafi.
La difesa ha fatto leva sulla differenza tra invasione e occupazione di un edificio: non è infatti occupante, in senso tecnico, chi entra dopo l’invasione fatta da altri, soprattutto se non si rende colpevole di una «permanenza continuativa nell’immobile».
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