Si è tenuta a Catania dal 17 al 31 maggio, in corso delle Province, la mostra di scultura e pittura “Del corpo… dell’anima”. In esposizione sono state messe a stretto contatto e confronto le opere di due artisti contemporanei in un percorso che si divide tra l’esplorazione dello spirito e quella della fisicità umana. Quasi come in un viaggio dalle profondità verso la superficie, la mostra guida lo spettatore in un cammino che comincia con i dipinti dinamici e alabastrini di Elisa Anfuso e termina con la corporeità sobria ed elegante delle sculture di Antonino Triolo.
Nel catalogo Paolo Giansiracusa esalta “le fanciulle in fiore e i giovinetti colti nel momento vibrante del loro germoglio”, raffigurati dalla pittrice cogliendo e apprezzando l’estrema pudicizia che i quadri esalano con le loro posizioni raccolte e sempre impegnate a coprire il volto. Allo stesso tempo questo pudore fanciullesco contrasta con la forte sensualità data dalle linee curve e dalle tonalità cromatiche tipiche della terra, in una climax crescente dai marroni ai dorati.
Le opere di Antonino Triolo, invece, sembrano richiamare aspetti più primitivi e spontanei dell’uomo pur conservando una squisita classicità che, anziché contrastare, viene esaltata dai materiali poveri come il legno e la pietra pomice. La Galleria Artesia, dunque, si fa ancora una volta promotrice e fiera responsabile di un importante progetto espositivo che invita lo spettatore a riprendere in considerazione l’arte e la sua modernità.
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