Angela Merkel: più la tiri su, più ci manda giù

Ogni volta che parla, sono miliardi di euro che vanno in fumo. Politicamente è nata sotto i patrocinio di Helmut Khol… Khol, che in italiano si traduce cavolo: è nata sotto un cavolo. E’ lei, Angela Dorothea Kasner in Merkel, detta Angela Merkel. Definita da Forbes “la donna più potente del mondo”. E con la sua potenza il mondo sta andando in pezzi. Val la pena di controllare sul calendario dei Maya se non sia citata con nome e cognome.

Ieri ha parlato, approfittando del disperato voto greco e toc: borse in ribasso, spread alle stelle, sfiducia nella politica, sfiducia tra i popoli dell’Europa e del mondo, sfiducia nell’Unione Europea.

Complimenti: un’altra bordata al futuro dell’euro e dell’Unione Europea è andata in porto. E quello che i nostri nonni, i nostri padri e noi stessi abbiamo faticosamente costruito in quanto a fiducia reciproca tra i Paesi del Vecchio Continente, continua ad andare in pezzi. Irrimediabilmente.

Si dice che si voglia “salvare l’euro”, rilanciare l’Unione Europea. In realtà, l’euro è morto e sepolto da almeno un paio d’anni. Esiste il Marco Tedesco chiamato euro, un poco come la Merkel che in realtà si chiama Kasner, ma continua imperterrita a farsi chiamare Merkel. E l’Europa dov’è? Finita, cancellata, priva della più miserrima delle credibilità. Da tempo ormai non esiste una politica economica e monetaria comune: esiste la politica economica e monetaria tedesca, non quella europea. Da tempo, chi aveva capitali li ha dirottati in Germania o nei paradisi fiscali. Da tempo, le economie dell’euro agonizzano, a meno d’essere agganciate a doppia mandata con quella tedesca. E presto andrà in rovina anche quella: non si può sperare di tenere la crisi alle porte del proprio Paese, sia pure grande e forte come la Germania. Presto, anche i sudditi di Angela si accorgeranno che a forza di far pagare il conto ai Paesi vicini si affonderà tutti assieme.

Dov’è finita l’Europa della solidarietà? Quella dei Jean Monnet, dei Jacques Delors, dei Willy Brandt? Quella della crescita gloriosa e della solidarietà tra i popoli europei? Oggi è sbriciolata, fatta in mollichine e buttata nella spazzatura dal rinnovato “ognun per se e Dio per tutti”, che è il vero modo di operare dei nani politici di ieri e di oggi: i Sarkozy, i Berlusconi, i Kasner-Merkel.

Differenziali di tassi d’interesse del debito pubblico che vanno dal 5% al 25% (a secondo il Paese) rispetto al debito tedesco, e continuati, e crescenti ormai da due-tre anni, significano che i mercati hanno già decretato che l’euro non esiste più. E’ un fatto. Lo si deve rifondare, oppure sarà l’esplosione in caos. E la Cancelleria di un Paese di 80 milioni d’abitanti, vero motore economico al centro dell’Europa che fa? Dice alla Grecia: nessuno sconto e nessun rinvio, dovete pagare il vostro debito a tassi pari a due volte e più quelli definiti come usura dalla stessa Unione Europea, altrimenti … Altrimenti cosa?

Beh, quando uno che ti presta soldi ti fa questo genere di minacce se non paghi il tuo debito a tassi due volte quelli definiti come usura dalle leggi… inizi a pensare che si comporti come loro. “Loro” chi? Loro, loro: quelli che ce ne sono molti in Sicilia, purtroppo.

Ora, quando parla o scrive un pincopallino qualsiasi su un giornale qualsiasi, per fortuna non succede granché, soprattutto nel mondo della finanza. Ma quando parla il capo di una nazione come la Germania, son dolori o gioie a secondo i casi: benefici grossi o guai grossi. Imprese che aprono o chiudono, immobili che si vendono o no, investimenti che si fanno o non si fanno, posti di lavoro che si creano o si distruggono, vite che continuano o finiscono.

Cari fratelli tedeschi, se proprio vi volete tenere Angela Kasner-Markel come capo indiscusso della vostra grande nazione, fate pure: è un vostro diritto. Anche noi ci siamo tenuti Berlusconi per un bel po’. Ma per favore, fatela parlare solo quando gli elefanti imitano gli arei nel cielo e le galline contribuiscono all’irrigazione nei campi.

 

 

Gabriele Bonafede

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