Per la prima volta una donna alla guida dei metalmeccanici della Cgil di Palermo. Angela Biondi, segretaria di organizzazione di Cgil Palermo, in passato membro di segreteria della Slc-Cgil, è la nuova segretaria della Fiom Cgil di Palermo. E’ stata eletta dal comitato direttivo della Fiom Cgil, alla presenza del segretario organizzativo della Fiom nazionale Enzo Masini, del segretario regionale Roberto Mastrosimone e del segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo. Subentra a Francesco Piastra, eletto ieri segretario della Fillea Cgil di Palermo.
«A Palermo, oggi, malgrado la crisi, esistono ancora grandi filoni industriali: naval-meccanico, automobilistico, ferroviario, informatico, e i settori tecomunicazioni e aerospaziale. C’è una presenza operaia di grande professionalità. Continueremo quell’azione vertenziale che ha impedito il definitivo smantellamento delle due aree e industriali in provincia, Termini e Carini, e dei siti industriali in città – dichiara Angela Biondi – A Termini non basta aver scongiurato il licenziamento dei lavoratori ex Fiat e Magneti Marelli, oggi in Blutec. Occorrono garanzie reali anche per i circa 300 lavoratori dell’indotto tra cui quelli della Lear e della Clerprem già in mobilità. Si dovrà continuare a sorvegliare l’attuazione dell’accordo di programma che prevede investimenti della Regione per 350 milioni, di cui 150 per opere infrastrutturali a supporto della reindustrializzazione dell’area». Per quanto riguarda il Cantiere Navale, «con determinazione – aggiunge la Biondi – si dovrà continuare a contrastare l’atteggiamento aggressivo verso i lavoratori da parte di Fincantieri che, nonostante un portafoglio commesse pieno, vuole azzerare l’applicazione del contratto integrativo, abbattendo diritti e prospettando una riorganizzazione della produzione attraverso processi di terziarizzazione dell’attività». La segretaria Fiom chiama in causa le responsabilità del governo Crocetta, che ancora non è stato in grado di dare una risposta certa per la realizzazione del bacino di carenaggio da 80 mila tonnellate per l’offshore.
Anche a Carini la Fiom continuerà l’opera di contrasto per impedire lo smantellamento dell’area industriale, che ha già prodotto vittime importanti come la Keller. «Un dramma per i lavoratori e per le loro famiglie. E per la Sicilia, che ha perso un pezzo rilevante e storico della produzione ferroviaria. Così come oggi la nostra preoccupazione – aggiunge Angela Biondi – è sui destini di AnsaldoBreda. AnsaldoBreda e Finmeccanica devono farsi carico fino in fondo del sito di Carini, rendendo esplicite le proposte prospettate nell’ambito della trattativa al Mise, cioè la creazione di un centro riparazione e manutenzione del materiale rotabile circolante in Sicilia».
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