Anfe: una nuova legge regionale per ricostruire la fiducia tra Sicilia e le comunità di emigrati

LA SVIMEZ: LA NOSTRA ISOLA, NEI PROSSIMI QUARANT’ANNI, IN ASSENZA DI UN CAMBIAMENTO RADICALE DELL’ECONOMIA, PERDEREBBE UN MILIONE DI ABITANTI. LA POLITICA SICILIANA AVRA’ LA SENSIBILITA’ DI PENSARE A NUOVE INIZIATIVE A SOSTEGNO DELLA MOBILITA’ ALL’ESTERO?

Dopo 58 anni dalla tragedia avvenuta in Belgio nella miniera di Bois du cazier di Marcinelle, l’Anfe è ritornata sui luoghi che hanno fatto grande la storia dell’Associazione, apponendo la targa commemorativa alla presenza dell’Ambasciata Italiana, del Consolato a Charleroi, dell’Assessore Regionale al Lavoro, Giuseppe Bruno, del Rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, del Presidente del Bois du Cazier.

Momenti molto toccanti con la deposizione delle due corone di fiori – una della Regione Sicilia e l’altra dell’Anfe – al monumento delle vittime della tragedia. Il minuto di silenzio scandito dal suono delle campane e la visita al memoriale hanno segnato le due giornate commemorative organizzate a Mons e a Charleroi il 2 e 3 maggio scorsi dall’Anfe Sicilia.

Iniziativa nata sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, il patrocinio morale dell’Anfe nazionale e con il contributo ai sensi dell’art. 24 della legge regionale n.55 del 4 giugno 1980 dell’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, dipartimento Lavoro, servizio II° emigrazione e immigrazione.

Il programma ha visto coinvolte istituzioni governative, le università di Mons e Palermo, ma soprattutto la comunità siciliana emigrata nella parte francofona del Belgio.

Alle attività hanno preso parte l’assessore regionale Giuseppe Bruno, il Rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla.

L’appuntamento principale delle attività in Belgio è stata la conferenza sulla necessità di una revisione della legge regionale siciliana n. 55/80 che si è tenuta presso l’aula magna del Rettorato dell’università di Mons. Al dibattito sono intervenuti importanti esponenti del mondo accademico, della politica belga, il direttore della ricerca dello Svimez, i presidenti delle Associazioni dei siciliani di Charleroi e Mons, il presidente del Comites di Charleroi, don Bruno Ducoli, esperto di politiche migratorie e fondatore dell’Università Operaia a La Louvriere.

La Svimez, associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, ente privato senza fini di lucro istituito il 2 dicembre del 1946, ha fornito dati molto allarmanti per quanto riguarda il quadro economico e demografico a cui andrebbe incontro la Sicilia in assenza di politiche economiche. Si stima che entro i prossimi quarant’anni la Sicilia, in assenza di un cambiamento radicale con nuove norme che incidano sull’economia e sullo sviluppo, perderebbe un milione di abitanti.

Secondo l’associazione, la Regione siciliana dovrebbe aggiornare la propria legislazione sulla mobilità per interpretare in modo efficiente efficace nonché produttivo il rapporto tra coloro che e migrano e l’economia e la società regionale.

Dal confronto è emerso come consolidare i contatti e i legami tra la Regione e coloro che scelgono di spostarsi all’estero debba costituire l’obiettivo prioritario della nuova legge, al fine di tessere una rete di rapporti che creino valore.

Sulla stessa lunghezza d’onda le Associazioni dei siciliani e dei Comites che considerano la legge regionale n.55/80 assolutamente superata e inadeguata oltre che totalmente disapplicata proprio da parte della Regione Sicilia.

Le citate associazioni hanno invocato una nuova e urgente legge che recuperi il tempo perduto, ma soprattutto ricostruisca il rapporto di fiducia tra la Regione e la comunità emigrata, attualmente messo in seria discussione.

Infine, grande apporto ai lavori è stato dato dall’intervento dell’università di Palermo il cui Rettore, Lagalla, ha manifestato la disponibilità dell’università a collaborare alla stesura della nuova legge sull’emigrazione puntando moltissimo alla mobilità dei giovani, alle borse di studio, ai percorsi di lingua italiana per i figli di italiani emigrati.

In sede di conclusione dei lavori è emerso l’imprescindibile coinvolgimento anche dell’ANCI Sicilia e del mondo dell’impresa regionale.

Nella serata del 2 maggio al Teatro di Charleroi di Palais de Beaux Arts, si è raccolta la comunità di siciliani che risiede nelle provincie, La Louvriere, Mons- Borrinage e Charleroi alla presenza del Premier Belga, Elio di Rupo e delle autorità locali.

Durante l’evento, l’assessore Bruno ha consegnato le medaglie della Presidenza della Regione Siciliana alle associazioni dei minatori in ricordo dei siciliani che hanno prestato il loro servizio nelle miniere belghe e per quelli vittime del disastro di Marcinelle.

A conclusione della cerimonia istituzionale lo spettacolo musicale del gruppo siciliano “A noi ci piace Vintage” ha riscosso uno straordinario successo tra il pubblico presente.

Mons è stata protagonista di altri importanti appuntamenti promossi da Anfe come la sottoscrizione del protocollo di collaborazione tra l’università di Mons e l’università di Palermo, l’incontro con gli studenti del corso di storia dell’emigrazione italiana alla presenza dei professori Mylena Piccinelli, Marcello Sajia e dei registi Giovanna Taviani e Luca Vullo. Ed ancora, la proiezione di due documentari, il primo “Pane e Pregiudizio” della regista Giovanna Taviani, realizzato dall’Anfe in occasione del 65° anno dalla sua fondazione.

Il secondo, “Dallo Zolfo al Carbone” del regista Luca Vullo, alla presenza molto partecipata e commossa della comunità siciliana residente nella provincia di Mons che ha ripercorso una pagina della loro straziante storia di emigrazione in Belgio.

Momento particolarmente emozionante e di grande emozione è stato l’attimo in cui una delle spettatrici ha riconosciuto nel documentario di Vullo il proprio padre defunto.

A conclusione della serata l’Anfe ha ricevuto un inaspettato riconoscimento da parte dell’Associazione di minatori Amcw (Amicale des Mineurs des Charbonnages de Wallonie). Alla presenza di un minatore, la citata associazione ha donato un pezzo di carbone della miniera del Bois du cazier e una lampada ad olio utilizzata dallo stesso durante i lavori in miniera.

 

 

Giuseppe Messina

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