Il tira e molla tra il Comune di Catania e la Compagnia delle Orsoline sul destino della scuola Andrea Doria di San Cristoforo è finito: ieri è stato firmato l’accordo tra l’Amministrazione comunale e le suore, proprietarie dell’immobile sito in via Cordai.
L’unica scuola media di uno dei quartieri più problematici della città, dove microcriminalità e dispersione scolastica sono all’ordine del giorno, è salva e soprattutto è stato tutelato il futuro dei suoi 563 alunni. Per alcuni di loro, infatti, l’alternativa sarebbe stata abbandonare lo studio.
L’accordo è stato firmato alle 15, dopo una mattinata in cui non sono mancati i momenti di tensione, soprattutto in seguito all’affermazione del Ragioniere generale del comune, Giorgio Santonocito, riguardo all’assenza dei soldi necessari a portare avanti la contrattazione. «Di fronte a una notizia del genere data al momento della firma dell’accordo – commenta l’Avv. Giuseppe Giuffrida, legale della Compagnia di Sant’Orsola – non si poteva reagire se non con nervosismo. Per fortuna alla fine i soldi sono stati trovati su un altro capitolo di spesa in bilancio e la questione è stata risolta, anche grazie all’atteggiamento collaborativo dell’avv. Petino e del dott. Rapisarda della Divisione Patrimonio».
Il contratto prevede l’affitto per sei anni, rinnovabili per altri sei. Alle Orsoline andrà una somma di quasi 54 mila euro, a copertura del canone per i primi quattro mesi di scuola, più un deposito cauzionale di 55.500 euro pari a tre mensilità e altri 94.500 euro come anticipazione in conto lavori, per consentire cioè alla proprietà di effettuare i lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza dell’ala abbandonata dell’immobile. Messa a norma richiesta dall’amministrazione alla quale, però, le Orsoline non sono in condizione di provvedere dato il credito di circa 180 mila euro vantato nei confronti del Comune, credito che verrà azzerato entro marzo.
Il rischio dello sfratto incombe sull’istituto comprensivo Andrea Doria dal 2005 e da anni la lotta per la sua difesa ha visto in prima fila i genitori dei bambini, con le mamme che nel 2007 l’hanno occupato in segno di protesta, i docenti e i volontari del Gapa (Giovani assolutamente per agire) che da più di 20 anni operano nel quartiere. La loro battaglia e il loro impegno civile è stato costante e vigile.
«Non rivendichiamo nessun merito – dice Giovanni Caruso del Gapa – vorremmo soltanto che smettano di attribuirseli coloro che non li hanno e che si mostrano in prima fila solo quando le cose si mettono bene. Ricordiamo che c’è un altro capitolo su cui fare luce, quello del complesso di via Case Sante: ventiquattro aule non bastano, sono lontane e resta comunque da vedere se saranno pronte entro la scadenza prevista di maggio 2011». E conclude: «Siamo molto contenti che la Doria sia rimasta al quartiere, ma non abbasseremo la guardia: resteremo a controllare che gli accordi vengano rispettati e che il futuro della scuola e dei suoi bambini non venga di nuovo messo a rischio».
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