Amministrative, un soffio per en plein del Pd È Carini l’unico centro al ballottaggio

Per l’en plein è mancato un soffio. Tre punti percentuali. Quelli che avrebbero permesso a Giovì Monteleone di indossare la fascia tricolore al primo turno a Carini. Il Pd esulta e incassa la vittoria. Conquista due sindaci in solitaria, mantiene Pollina, trionfa a Villabate, uno dei centri più grandi chiamati al voto nel palermitano, dove 13 comuni sono stati chiamati a scegliere sindaco e Consigli comunali. In totale hanno votato 50.595 su 82.775 aventi diritto, il 61,14% in termini percentuali, con un’affluenza in calo.

«È un risultato importante – dice Antonio Rubino, responsabile organizzativo del partito di Renzi in Sicilia a MeridioNews – segno che quando si mette in campo una classe dirigente credibile si raccolgono buoni frutti». Lo sguardo adesso è proiettato al futuro. «L’obiettivo è vincere anche al ballottaggio e continuare il lavoro di riorganizzazione del partito sul territorio che portiamo avanti da mesi». Il 14 e 15 giugno a Carini Giovì Monteleone (all’anagrafe Giuseppe), sostenuto anche da cinque liste civiche, dovrà vedersela con Gianfranco Lo Piccolo, in corsa con Carini Pulita e Pdr. Il candidato democratico è risultato il più votato tra i sei in corsa per la poltrona di primo cittadino. Ha conquistato il 47,2 % dei voti, sfiorando, dunque, la vittoria a primo turno. Il suo avversario Gianfranco Lo Piccolo si è fermato ad appena il 17,96% delle preferenze.

Non ha sfondato nemmeno il pentastellato Ambrogio Conigliaro, che raggiunge quota 15,94%, fa peggio il cattolico Giuseppe Mannino, affiancato da Azzurri per Carini e da Ncd, con il 12,09% dei consensi. Fanalini di coda Giuseppe Eusebio Dalì, sostenuto da tre liste civiche, che ha ricevuto solo il 6,47% dei voti, e Silvana Gambino (Idv) ferma allo 0,34%, ma che può vantarsi di essere la prima candidata a sindaco donna nella storia del Comune di Carini.

E se Carini va al ballottaggio, a Villabate, altro grande Comune chiamato al voto nel palermitano, i democratici festeggiano il trionfo dell’ex presidente della Corte d’Appello di Palermo, Vincenzo Oliveri, che ottiene il 57,17% dei voti. Leonardo Ortolano, invece, con il 66,46% delle preferenze è il nuovo sindaco di Trabia. L’altro candidato Francesco Bondì si è fermato a quota 33,54%. 

Incassa il successo a Pollina la parlamentare democratica Magda Culotta, che al termine di un testa a testa ha avuto la meglio su Giuseppe Sarrica. «Una vittoria sofferta, ma forse proprio per questo ancora più bella – dice -. Perché abbiamo conquistato il successo voto dopo voto, fremendo davanti ad ogni scheda». Anche se per il neo primo cittadino le urne consegnano «un elemento di riflessione sulla divisione che ha caratterizzato la campagna elettorale e sulle divisioni che regnano in paese».

A Santa Cristina Gela Massimo Diano, appoggiato da una lista civica, ha conquistato la poltrona di sindaco con il 45,97% delle preferenze, lasciando il suo avversario, Giuseppe Cangialosi, a quota 41,06%, e Anna Maria Salerno, detta Anna, al 12,97% dei consensi. Giuseppe Minutilla, anche lui sostenuto da una lista civica, è il nuovo primo cittadino di San Mauro Castelverde. Ha ottenuto il 48,17% dei voti, battendo sia Giovanni Nicolosi che si è fermato al 34,94% sia Chiara Scialabba ferma al 16,88%.

Ad Aliminusa vince Filippo Dolce con il 44,6%; e a Godrano con il 50,7% dei consensi Epifanio Mastropaolo. Scillato incorona per un soffio Giuseppe Frisa, vincitore per sole 4 preferenze (50,4%), mentre a Collesano festeggia Angelo Di Gesaro, che aveva vinto anche le primarie del centrosinistra e incassa il 41,7% dei voti. A Polizzi Generosa, invece, il nuovo sindaco è Giuseppe Lo Verde con il 33,8% delle preferenze.

Già noti da ieri, mentre le urne erano ancora aperte, invece, i sindaci di Caltavuturo e Lascari. Nei due centri del palermitano Domenico Giannopolo, ex deputato dei Ds, e Giuseppe Abbate si sono presentati alla corsa per le amministrative senza rivali. Così l’unico ostacolo da superare era il quorum: la metà più uno degli elettori. E la soglia è stata superata in entrambi i casi con molte ore di anticipo.

«La prova elettorale è stata una prova di grande maturità democratica e di responsabilità della comunità caltavuturese – scrive Giannopolo su Facebook -. Dal dato dell’affluenza al voto a quello della percentuale risibilissima e ininfluente di schede bianche e nulle, emerge il rigetto di ogni tentativo di limitare la libera espressione dei cittadini conseguente al mancato raggiungimento del quorum per rendere valida la votazione. I quorum invece sono stati abbondantemente raggiunti e superati con ampissimo margine. Adesso ci attende un lavoro intenso per la comunità a partire dalla soluzione del problema dell’emergenza frana e viabilità e a seguire le altre urgenze».

Rossana Lo Castro

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