Amministrative, FI va avanti senza Ferrandelli Eusebio Dalì: «Impossibile rinunciare a simbolo»

«Ferrandelli poteva essere una soluzione, ma rimane il problema del simbolo. Alla nostra identità politica non possiamo e non vogliamo rinunciare. Se Fabrizio dovesse tornare sui suoi passi, potremmo nuovamente prenderlo in considerazione, ma non possiamo attendere che si decida». Forza Italia rompe gli indugi e alle prossime amministrative di primavera a Palermo annuncia che correrà con il proprio simbolo, come conferma il coordinatore provinciale del partito Eusebio Dalì. Parole queste che sembrano definitivamente chiudere all’ipotesi di un sostegno degli azzurri al leader dei Coraggiosi, Fabrizio Ferrandelli, in corsa per la poltrona di primo cittadino e indagato dalla Procura per voto di scambio politico-mafioso. L’ex deputato regionale del Pd, ha ribadito più volte di voler dialogare con tutti, ma senza il vincolo di simboli di partito.

La decisione è stata presa ieri, durante il coordinamento provinciale di Fi, riunitosi nel pomeriggio. All’ordine del giorno proprio le elezioni comunali. «In quel comunicato – prosegue Dalì – facciamo un ragionamento complessivo, parliamo anche di Palermo, ma alle prossime amministrative si vota in altri 30 comuni. Dopo l’ipotesi Greco, ormai tramontata perché lui stesso si è ritirato, per Ferrandelli il problema maggiore riguarda il simbolo. Potrebbe essere una buona opzione, l’abbiamo anche presa in considerazione, ma noi alla nostra storia non rinunciamo. Ovviamente, sarà Micciché a compiere la sintesi finale insieme a nostri interlocutori: noi, intanto, abbiamo voluto fornire un’indicazione netta al commissario regionale».

Ieri, infatti, il vice coordinatore di Palermo Nicola Caldarone, in una nota ha chiarito che il coordinamento ritiene «definitivamente chiusa la fase della valutazione delle auto candidature e che Forza Italia abbia al proprio interno gli uomini idonei ad affrontare in prima persona la competizione elettorale. Siamo certi che Micciché saprà trovare al nostro interno il candidato ideale». Dal comunicato emergono così con forza due elementi: uno fortemente identitario, l’altro sulla scelta di un candidato che dovrà ricadere all’interno al partito. «Al nostro interno – spiega Dalì – ci sono nomi con grandi qualità e curricula, da cui volendo poter attingere per affrontare le amministrative a Palermo come nel più piccolo comune palermitano».

Sembra decadere, quindi, anche l’ipotesi di un nome al di fuori del partito, sebbene Dalì sia possibilista: «Se ci fosse un candidato in grado di coagulare tutte le forze moderate del centrodestra non vedo perché no, ma ribadisco che all’interno del nostro partito ci sono qualità sulle quali puntate. Non diciamo a Micciché scegli uno di noi, ma affermiamo che al nostro interno ci sono tanti che potrebbero ben figurare alle prossime competizioni». Sui nomi, però, non si sbilancia e rimane abbottonato: «Non ci interessa, abbiamo solo dato un’indicazione politica. L’ultima parola spetta al commissario regionale. A noi interesse solo l’obiettivo – conclude – mandare Orlando a casa perché siamo convinti che abbia fatto solo sfaceli, e non possiamo accettare un altro mandato».

Antonio Mercurio

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