Ultimo atto per le amministrative 2016 in Sicilia. Sono nove i Comuni in cui oggi si tornerà al voto per decidere, tramite il ballottaggio, chi saranno i sindaci che guideranno le città per i prossimi anni. Cinque le province interessate, per un totale di quasi 278mila elettori.
Protagonisti della contesa in ogni Comune i migliori due candidati del primo turno, che nelle ultime due settimane hanno avuto la possibilità di stringere alleanze e sigillare apparentamenti ufficiali per cercare di spostare gli equilibri venuti fuori la notte del 5 giugno. E se la disputa di oggi – sarà possibile votare fino alle 23 – vede uno contro l’altro i pretendenti alla fascia di primo cittadino, in molti casi a essere interessati al verdetto finale sono anche i candidati al consiglio comunale o perlomeno coloro il cui seggio è vincolato all’ottenimento o meno del premio di maggioranza da parte della coalizione vincitrice. Calcoli e schemi che rimarranno in bilico fino allo spoglio, e a cui saranno legate anche le riflessioni del giorno dopo, con i consuntivi generali su chi ha vinto e chi ha perso. In più di una città il confronto sarà tra centrosinistra e Movimento 5 stelle, anche se non mancano le coalizioni rappresentative del centrodestra.
La provincia più interessata dai ballottaggi è quella di Agrigento, dove si tornerà a votare a Canicattì, Favara e Porto Empedocle. Nel primo Comune, la poltrona di sindaco andrà a uno tra Ettore Di Ventura – candidato del Pd ed ex consigliere provinciale – e Ivan Paci, sostenuto da due liste civiche. Al primo turno ad avere la meglio è stato Di Ventura con il 24,7 per cento delle preferenze; a fronte del 18,1 dello sfidante. A Favara, invece, la campagna elettorale in vista del secondo turno è stata segnata dalle polemiche, con i casi delle designazioni – una per parte – di assessori con un passato che fa discutere: il Movimento 5 stelle – guidato da Anna Alba, che al primo turno si è piazzata in testa con il 22,89 per cento – ha dovuto ritirare l’assessore Angelo Todaro, per via della parentela con Antonino Costa, già condannato per favoreggiamento nei confronti del boss Geraldino Messina; mentre il Pd di Gabriella Bruccoleri – seconda con il 19,96 per cento – ha mantenuto nella squadra assessoriale Antonio Alba, nonostante l’impresa di famiglia – la Geoplants srl – sia stata tre anni fa oggetto di un’interdittiva antimafia. Terzo Comune agrigentino al voto è Porto Empedocle, dove la sfida sarà ancora una volta tra pentastellati e democratici: i primi guidati da Ida Carmina (36,91 per cento al primo turno) mentre i secondi si affidano a Orazio Guarraci, secondo in graduatoria il 5 giugno con il 25,39 per cento delle preferenze.
In provincia di Ragusa c’è il caso di Vittoria. La città ipparina è stata al centro della cronaca negli scorsi giorni, per l’inchiesta della Procura di Catania che ha coinvolto, tra gli altri e per l’accusa di voto di scambio con la mafia, entrambi i candidati al ballottaggio: Giovanni Moscato – in testa al primo turno con il 35,61 per cento dei voti e sostenuto da quattro liste civiche – e Francesco Aiello, candidato del centrosinistra (26,69 per cento). Qui, per qualche ora ci si è chiesti se l’indagine avrebbe potuto portare a sospendere l’elezione, ma la prefettura di Ragusa ha chiarito che non ci sono elementi oggettivi che potrebbero indurre a un intervento esterno.
Vigilia del ballottaggio più serena nel Siracusano, dove si andrà a votare a Noto – con la sfida tra Corrado Figura (26,30) e Corrado Bonfanti (37,45) – e a Lentini, che avrà di certo un sindaco proveniente da una coalizione composta esclusivamente da liste civiche. La fascia tricolore andrà a uno tra Stefano Battiato (27,57) e Saverio Bosco (23,30). Voto in due Comuni anche in provincia di Catania, con Caltagirone che avrà il confronto tra Gino Ioppolo – candidato del centrodestra, in testa al primo turno con il 38,19 per cento delle preferenze – e Francesco Pignataro, sostenuto dal centrosinistra e fermatosi quindici giorni fa al 28,51 per cento. A Giarre, invece, la contesa sarà tra Angelo D’Anna (liste civiche) e Tania Spitaleri (Partito democratico). Al primo turno in testa si è piazzato D’Anna con il 37,11 per cento, mentre a Spitaleri è andato il 33,44 per cento dei voti.
Conclude il panorama elettorale siciliano Alcamo. Nel Comune del Trapanese a essere favorito alla vigilia è il Movimento 5 stelle, con Domenico Surdi che al primo turno è andato oltre il 48 per cento. Parte distaccata la coalizione – formata da due liste civiche – che sostiene Sebastiano Dara. Al quale, quindici giorni fa, è andato il 17,37 per cento delle preferenze.
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