In un eventuale processo contro la Sidoti Acque spa, il Comune di Acireale si costituirà parte civile. La richiesta è stata formalizzata e accolta oggi davanti al giudice per l’udienza preliminare, che dovrà decidere se rinviare a giudizio la società proprietaria dell’ex stabilimento Acque Pozzillo, tra i siti siciliani con le più alte concentrazioni di amianto. L’ipotesi di reato è inquinamento ambientale. «L’atto è stato fortemente voluto dall’amministrazione comunale e il giudice ha accolto la nostra istanza», dichiara l’assessore all’Ambiente Francesco Fichera.
La storia giudiziaria dell’immobile situato nella frazione marinara acese inizia nell’autunno 2013. All’epoca il sindaco Nino Garozzo emanò un’ordinanza di demolizione e bonifica dell’area, in seguito alla certificazione del rischio per la salute da parte del Laboratorio di igiene e profilassi (Lip). A quella decisione, la Sidoti Acque si oppose ricorrendo prima al Tar e successivamente al Cga. In entrambe le occasioni, però, i giudizi hanno visto soccombere la società. L’ultimo pronunciamento, risalente a fine luglio 2014, pose la parola fine sulla legittimità dell’ordinanza, dando la possibilità al Comune di intervenire per bonificare lo stabilimento. Una misura che l’amministrazione guidata da Roberto Barbagallo – nel frattempo subentrato a Garozzo – avrebbe potuto prendere, per poi rivalersi in danno alla proprietà.
Da allora, però, nulla è stato fatto. Lo scorso ottobre il Comune ha confermato che per la bonifica si sarebbe dovuto attendere, nella migliore delle ipotesi, il 2017. Motivo dell’attesa la mancanza di liquidità per pianificare a breve tempo l’intervento. Tale scelta ha dato il la a una polemica con la deputata del Movimento 5 stelle, Angela Foti, tra le promotrici delle analisi del Lip, che oggi commenta la decisione del Comune di costituirsi parte civile: «Un atto giusto e dovuto – commenta Foti -. La città di Acireale e i suoi abitanti sono stati danneggiati da quell’amianto e continuano a essere minacciati dalla sua presenza».
In tal senso, per la deputata un eventuale processo non dovrebbe far venire meno il Comune dalla responsabilità di bonificare l’area: «Sono impegni che potrebbero essere portati avanti parallelamente – continua la pentastellata -. Il rischio per la salute a Pozzillo è certo, non possibile. Suggerirei all’amministrazione di redigere il prima possibile il piano per la bonifica dell’amianto. Purtroppo – conclude Foti – ancora soltanto pochi Comuni hanno pronto questo strumento, che consentirebbe di accedere alle risorse europee».
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