Sono dodici le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta sul Parco Cassarà, chiuso lo scorso aprile e posto sotto sequestro perchè al suo interno è stato rinvenuto amianto sotterrato all’interno di una grossa buca.
Ma sono diversi i filoni dell’indagine, alcune foto pubblicate dai quotidiani infatti ritraevano operai del Coime, trasportare lamiere di amianto e posizionarle accanto ad un furgoncino di uso comune, il tutto senza alcuna protezione speciali previste dalle norme per il trattamento dell’amianto.
Un’operazione di bonifica realizzata, come accertato dalla procura, senza un piano predisposto dall’Azienda sanitaria 6 di Palermo.
A ricevere a breve un avviso di garanzia, secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, saranno privati e dipendenti comunali, che dovranno rispondere a vario titolo di falso, di discarica abusiva, di omessa bonifica e di disastro ambientale. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Dino Petralia e dal sostituto Alessandro Clemente
Per quanto riguarda la riapertura de polmone verde, le notizie non sono confortanti, nonostante gli appelli della cittadinanza e delle associazioni che ne chiedono la restituzione. Dipende infatti da quando verranno effettuati i lavori di bonifica e dunque quando verranno affidati. Un intervento costoso che si aggira attorno al milione e mezzo di euro.
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