L’avvio del tram è e sarà una svolta epocale per il trasporto pubblico a Palermo. Ma c’è un altro grande cambiamento che suscita reazioni non sempre positive nei cittadini. Si tratta della rimodulazione delle linee degli autobus, che l’Amat ha fatto scattare ieri con il taglio e la sospensione di 34 itinerari perché sostanzialmente o parzialmente sovrapponibili ad altri o perché resi poco concorrenziali dalla partenza del servizio tram, come ad esempio la linea 702. Di rivedere le linee si è cominciato a parlare anni fa, quando il presidente dell’ex municipalizzata era Mario Bellavista. Ma la lunga gestazione del piano sembra non aver risolto alcuni problemi pratici che esso comporta.
Tralasciando le polemiche sulla cancellazione di questo o quel bus, c’è un aspetto che resta imprescindibile per un servizio pubblico nel 2016: una chiara e completa comunicazione dei cambiamenti. Infatti il sentimento diffuso è quello dello smarrimento. Sul sito internet dell’azienda, complice forse il periodo festivo, ci sono soltanto un paio di link con i nuovi tragitti e la tabella su quale linea sostituisce un’altra. Ma non c’è ancora nessuna traccia degli orari di partenza.
Va peggio alle fermate, dove – tranne sporadici casi, come il foglio attaccato all’ex fermata in piazza Sturzo – non si trova nessuna indicazione delle linee soppresse e di quelle che realmente da ieri transitano da un determinato punto. E se qualcuno, specie i più giovani, sa del cambiamento dei tracciati, in molti non hanno idea di come orientarsi. Si pensi ai turisti che, scesi dalle navi da crociera, cercano inutilmente l’806 per godersi qualche ora di sole a Mondello. E, solo grazie ai passanti o ai dipendenti del casotto Amat, vengono a sapere che quella linea da adesso farà servizio solo nei mesi estivi, e che quindi bisognerà ovviare prendendo la navetta 101 fino al capolinea allo stadio e da lì la nuova 606 fino alla borgata marinara.
Non che gli stessi operatori abbiano tutte le risposte. Ma il cambio è recente e molte informazioni sono giunte in maniera frammentaria e ancora non sono del tutto assimilate. Si potrebbe pensare che la soluzione consista nel web. Ma sarebbe sbagliato. Infatti, com’è noto, l’Amat – a differenza di molte altre aziende di trasporto pubblico in Italia – non ha una sua app per smartphone per consultare orari e percorsi. Le applicazioni mobile non ufficiali si basano sugli open data che devono essere resi appunto open, cioè disponibili dalla stessa azienda. Cosa che non è stata ancora fatta, essendo gli ultimi reperibili riferiti al secondo semestre 2014. E infine è pure scaduta la convenzione per i pagamenti elettronici di biglietti e abbonamenti.
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