Amat, il piano di risanamento passa dalle assunzioni Servizi migliori per uscire dal tunnel già in due anni

Il risanamento di Amat passa per l’assunzione dei cento nuovi autisti per cui da tempo è stato bandito il concorso. È per questo che il concorso in questione sarà rinviato di altri due mesi, stando almeno a quanto deliberato dalla giunta del comune di Palermo che ieri ha approvato il piano per fare uscire dalla crisi economica la partecipata che si occupa dei trasporti pubblici cittadini. Un piano proposto da Michele Cimino, amministratore unico dell’azienda, che assicura la mancanza di ulteriori costi aggiuntivi per l’amministrazione comunale, tesi sostenuta anche dalla ragioneria generale di palazzo delle Aquile. 

Il perché del rinvio del concorso è presto detto: Amat ha bisogno di tempo per approvare definitivamente il piano di fabbisogno del personale, quello in cui, appunto, si denota l’importanza delle nuove assunzioni in seno alle politiche di risanamento della partecipata e conta di farlo prima della scadenza del bando. Per questo è stato dato mandato al direttore generale del Comune di predisporre la delibera di approvazione.

«Viene riconosciuto il buon lavoro fatto da Amat in questi mesi, ad un anno esatto dal mio insediamento – dice Cimino – Finalmente siamo pronti ad attivare la fase ‘due’, con il potenziamento dei servizi. Avere avuto il via libera all’aumento della dotazione organica degli autisti servirà anche a determinare l’incremento dell’attività di verifica dei titoli di viaggio a bordo dei bus e ai nodi, per un servizio più efficiente in favore dell’utenza. L’azienda – ha concluso Cimino – si è mossa seguendo i criteri del buon andamento e della trasparenza della pubblica amministrazione, con l’obiettivo di raggiungere la piena efficienza dei servizi di trasporto pubblico».

Ma il successo della fase due, per usare le parole di Cimino, non è legato soltanto alle nuove assunzioni. Anzi. Serve anche, come scritto nel verbale dell’assemblea dei soci, «l’adozione di un modello amministrativo che migliori l’attuale coordinazione tra mezzi e risorse». Amat ha infatti finito il 2017 con un buco da oltre 59 milioni e dal ripianamento di quel debito è necessario ripartire, con modifiche a vari livelli, incluso quello del personale. «V’è certamente l’esigenza di definire, sviluppare, rimodulare e potenziare le attuali relazioni industriali con le rappresentanze sindacali dei lavoratori» si legge nella relazione, che al contempo spiega come la carenza di organico dell’azienda, con le nuove assunzioni bloccate per anni dal turnover, abbia ostacolato il decollo di diversi servizi offerti e ridotto la qualità. 

Capisaldi individuati per il progetto di risanamento sono: operazioni sul capitale sociale, riduzione dei costi operativi, riorganizzazione e integrazione dell’offerta, aumento dei ricavi e lotta all’evasione, costo del lavoro. E non si esclude un rincaro dei biglietti per cui però «occorre venga adottato apposito provvedimento da parte del competente organo comunale, nel rispetto dei limiti e dei parametri fissati dalla Regione Siciliana in materia di tariffe del servizio di trasporto pubblico urbano». Le conclusioni del piano, infine, lasciano trasparire persino un certo ottimismo: «Tutto quanto sopra rappresentato, si può concludere che le previsioni contenute nel presente piano di risanamento e rilancio 2019-2021 consentono di osservare che Amat Palermo s.p.a. potrà tonare stabilmente nell’area del profitto – già a partire dal secondo anno – e che essa potrà migliorare la propria capacità di fornire un valido e costruttivo contributo rispetto alla visione ed ai programmi che in materia di mobilità sostenibile il Comune di Palermo persegue» .

Gabriele Ruggieri

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