Altofonte nella morsa delle fiamme, 400 evacuati Brucia bosco della Moarda. «Sette punti di innesco»

Altofonte brucia. Brucia così tanto che stanotte, per effetto del fumo, la luna su Palermo appariva di un colore rosso intenso. Un incendio dalle dimensioni devastanti e che, stando a fonti della protezione civile regionale, avrebbe avuto ben sette punti di innesco. Quattrocento persone sono state costrette ad abbandonare la propria casa, fatte evacuare dalle forze dell’ordine e trasferite al campo sportivo don Pino Puglisi. Dalle 6 di questa mattina sono entrati in azione due Canadair e due elicotteri, ma la situazione non è ancora sotto controllo. 

Attorno alle tre e mezza di notte il momento più critico per le squadre di soccorso che hanno dovuto affrontare il fronte di fuoco nel bosco della Moarda. A supporto di forestale e vigili del fuoco sono intervenuti numerosi volontari della protezione civile e due squadre di pompieri dei comandi Enna e Caltanissetta. A coordinare le operazioni il comandante provinciale dei vigili del fuoco Agatino Carrolo. L’incendio ha provocato anche l’esplosione di alcune bombole di gas che hanno danneggiato le abitazioni, ma non ci sono feriti. 

«Il fronte del fuoco è lungo oltre un chilometro – dice Salvo Cocina, responsabile regionale della protezione civile – Si tratta di atti criminali che devono essere perseguiti. Ho disposto l’invio dalle province di Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Enna e Trapani, di oltre 30 gruppi di volontariato regionale e 150 uomini coordinati dal Dipartimento regionale sia per il supporto allo spegnimento con moduli antincendio su pick-up sia per assistenza alla popolazione evacuata. Il forte vento da sud est che continuerà ancora per la nottata e la mattinata peggiora lo scenario».

In alcune zone di Palermo, strade, tetti e balconi sono coperti di cenere trasportata dal vento di Scirocco. Solidarietà alla popolazione di Altofonte è giunta dall’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi. «È colpa della cattiveria umana di qualche folle bruciare un patrimonio naturalistico e pensare stupidamente di distruggere ‘la casa comune’, che Dio ci ha comandato di custodire e curare – dice -. Appiccare volontariamente un incendio, oltre che un delitto per la legge dell’uomo, è anche un grave peccato contro Dio e la sua creazione». La Caritas diocesana e le parrocchie si stanno attivando per aiutare le persone che hanno subito danni. 

«Avremo danni inestimabili, alcune abitazioni sono andate a fuoco. Al momento fortunatamente non ci sono feriti – dice Angela De Luca, sindaco di Altofonte – oltre mille ettari di estensione. Invito i cittadini evacuati a recarsi presso il campo sportivo Don Pino Puglisi. Ci sono presidi della protezione civile che vi forniranno assistenza per eventuali necessita’ ed anche ambulanze del 118». 

Aggiornamento – 

14.00 – Le fiamme hanno raggiunto il territorio del Comune di Piana degli Albanesi. La protezione civile nazionale invia tre canadair che si aggiungono ai due già operativi e rimarranno attivi sul rogo fino al suo spegnimento.

11.00 – «Comunico che la situazione continua a rimanere grave – si legge in un messaggio delle 11 della sindaca De Luca – Le squadre continuano ad operare per far fronte all’incendio ancora in atto, e spostatosi anche nel versante di Piana degli Albanesi. S’invitano i cittadini a rimanere a casa per facilitare le operazioni in corso e di non spostarsi sui luoghi interessati. S’informa che alcune condutture della rete idrica hanno subito gravi danni e che quindi potrà verificarsi qualche disservizio.

Gabriele Ruggieri

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