Almaviva, sospesi i trasferimenti a Rende Sindacati: «Dubbi su condizioni economiche»

Nonostante la buona notizia della sospensione dei trasferimenti dei lavoratori da Palermo a Rende, rimane alta la tensione sulla vertenza Almaviva. A non convincere i sindacati, sono le condizioni economiche applicate agli operatori da Exprivia, la società che si è aggiudicata la commessa Enel in scadenza a dicembre, giudicate inaccettabili perché «azzerano tutti gli istituti salariali». «I trasferimenti da Palermo e Rende di 154 lavoratori – si legge in una nota Slc-Cgil dopo il vertice al ministero per lo Sviluppo che si è concluso a tarda notte – sono stati sospesi temporaneamente fino a diverse comunicazioni da parte aziendale, per consentire le assemblee con i lavoratori che si terranno lunedì e martedì, e il nuovo tavolo a Mise del 26». Prima dell’incontro con le parti sociali, il governo ha discusso con i vertici di Almaviva Contact, Enel ed Exprivia e, infine, i sindacati. 

«Exprivia ha presentato condizioni difficili, complicate, al limite dell’inaccettabile, per farsi carico dei lavoratori – sostengono il segretario Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso e la rappresentante Slc Cgil Rosalba Vella -. I punti che rendono possibile il proseguimento della trattativa sono che i lavoratori che passeranno da Almaviva a Exprivia saranno 297 su 395, un numero maggiore rispetto alle previsioni, e manterranno le stesse ore che avevano in Almaviva – Per il resto sono stati azzerati tutti gli istituti salariali. Si tratta di un arretramento economico e civile molto grave. In questi mesi abbiamo introdotto le clausole sociali come elemento di civiltà, per poi continuare e erodere salario e professionalità ai lavoratori».

La Fistel Cisl riferisce che Exprivia sarebbe disponibile ad assumere ex novo con il Jobs Act 297 lavoratori su 395 impiegati nella commessa Enel, inquadrandoli al terzo livello. Martedì i lavoratori torneranno a riunirsi in assemblea, mentre stasera in occasione della presenza a Palermo del premier Matteo Renzi è stata organizzata una manifestazione per chiedere un intervento del governo per regolamentare il settore dei call center, che in Italia occupa circa 80 mila persone. Il segretario generale della Cgil di Palermo, Enzo Campo, giudica «poco soddisfacente» l’incontro al Mise perché ai lavoratori Almaviva «è stata prospettata la possibilità di perdere il 30 per cento dello stipendio col trasferimento a Rende. Approfitteremo di questi giorni di sospensione comunicata dall’azienda per andare avanti con le assemblee e per parlare con i lavoratori – conclude Campo -. Ancora una volta si scarica tutto sull’anello più deboli, vessando i lavoratori con salari bassissimi e con condizioni di lavoro pesanti».

Redazione

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