Almaviva, protesta in via Cordova Sindacati: «Trasferimenti scellerati»

Secondo giorno di sciopero per i lavoratori Almaviva che, dopo aver occupato ieri la sede di via Marcellini, oggi manifestano anche in via Cordova, in attesa del nuovo tavolo previsto alle 18 al ministero dello Sviluppo economico per provare a fermare il trasferimento a Rende, dal 24 ottobre, dei primi 154 operatori addetti alla commessa Enel in scadenza. Il presidio è scattato stamane davanti agli uffici in via Libertà e dalle 16 alle 20 si trasferirà davanti la prefettura. Domani sera stessa scena all’esterno del Teatro Santa Cecilia, in occasione della visita del premier Matteo Renzi per tornare a chiedere con forza, muniti di badge e lumini, una legge che regolamenti il settore dei call center.

Proprio oggi, in occasione dell’incontro previsto in Commissione Lavoro del Senato, l’amministratore delegato di Almaviva Contact, Andrea Antonelli, ha ribadito le difficoltà finanziarie che affliggono l’azienda lamentando al mese di settembre ricavi ridotti del 50 per cento negli ultimi quattro anni, pari a 100 milioni di euro, mantenendo una forza lavoro di circa nove mila risorse sostanzialmente invariata. «Oggi – si legge nella nota diffusa dal colosso dei call center in Italia – l’incremento costante delle perdite, la loro dimensione, nonché i doveri degli amministratori, non permettono più questa possibilità. L’unica alternativa è prevedere modelli e percorsi nuovi in grado di costruire soluzioni stabili per il futuro, che chiamano la responsabilità di imprese, organizzazioni sindacali e istituzioni».

«Temo che le posizioni – spiega Rosalba Vella Slc Cgil – siano ancora molti distanti perché Exprivia ha posto delle condizioni per applicare le clausole sociali inaccettabili. Prevedrebbero, infatti, una decurtazione pesante degli stipendi che noi non possiamo accettare. Nel frattempo, risulta ancora molto vaga l’ipotesi del ritiro dei trasferimenti da parte di Almaviva, e quindi i lavoratori rischiano di essere licenziati se lunedì non si presenteranno a Rende. Riteniamo scellerata la posizione dell’azienda che si dice irremovibile rispetto ai trasferimenti quando sarebbe sufficiente effettuare lo switch smistando le chiamate su Palermo. Dall’incontro di oggi pomeriggio – conclude – ci aspettiamo il blocco dei trasferimenti, altrimenti potrebbero esserci ulteriori colpi di testa dei lavoratori che rischiano di perdere il posto».

Antonio Mercurio

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