È scattata stamattina sotto i cancelli di via
Marcellini, a Palermo, la protesta dei 60 lavoratori palermitani di Almaviva che non sono stati assorbiti da Exprivia, la società che si è fatta carico della commessa Enel, e ora destinati alla sede di Rende, in Calabria. In sciopero dal 19 dicembre i lavoratori «non mollano» e nonostante il freddo manifestano – mostrando cartelli con le scritte «Noi non ci si arRende» e «Chi si arRende è perduto». Dopodomani, infatti, dovrebbero prendere servizio nella nuova sede in Calabria: la mancata presentazione per i dipendenti si tradurrebbe in un immediato licenziamento. Per questo motivo i lavoratori, che non intendono partire, si sono riuniti stamane in presidio spontaneo sotto la sede, a pochi passi da corso Calatafimi. Chiedono che il Governo nazionale, Almaviva ed Exprivia trovino insieme una soluzione, perché mercoledì 11 gennaio potrebbe già essere troppo tardi. Domattina si terrà un presidio spontaneo davanti alla sede di Enel, in via marchese di Villabianca, e dopodomani davanti alla sede di Exprivia.
«Io e mi moglie lavoriamo entrambi per Almaviva e oggi avremmo dovuto prendere servizio a Rende – racconta Franz Bonomo -, abbiamo una bimba di quattro anni e paghiamo ancora il mutuo della casa in cui abitiamo a Palermo. Se non si troveranno altre soluzioni – aggiunge – non avremo scelta, ma non sarà un passo indolore». Per Loredana Lucchese – lavoratrice part time che avrebbe dovuto cominciare anche lei oggi – è inspiegabile «che non sia stato rispettato l’accordo siglato a Roma lo scorso 8 novembre. In quella occasione ci era stato assicurato che Exprivia avrebbe acquisito tutti i 297 lavoratori, invece ne ha selezionato solo 236 creando di fatto questa situazione».
Dello stesso avviso le parti sociali che chiedono a gran voce un tavolo romano per affrontare la vertenza con la massima urgenza: «Abbiamo chiesto un incontro al Governo nazionale per fare chiarezza sua questa vicenda, ma non abbiamo ricevuto ancora risposta – dice
Rosalba Vella rsu Cgil -. I lavoratori sono in sciopero da prima di Natale e per loro ogni giorno di protesta rappresenta un grave danno economico: occorre trovare al più presto una soluzione evitando il loro licenziamento. In caso contrario, la nostra intenzione è di proseguire la protesta finché i trasferimenti non verranno bloccati, in attesa di essere riconvocati al Mise. Non escludiamo ulteriori azioni di lotta – ribadisce – perché i lavoratori sono disperati».
«
Almaviva deve bloccare subito trasferimenti – spiega Rosy Contorno Uilcom – per dare modo al Governo nazionale di far rispettare l’accodo ministeriale. In questo momento ci stiamo confrontando con i lavoratori, i sindacati e le segreterie calabresi per prolungare lo sciopero che, comunque, non è una soluzione ma uno strumento per permettere ai lavoratori di restare a Palermo. Il tavolo ministeriale serve in maniera urgente – conclude – non è possibile aspettare oltre».
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