Cattive nuove per i 570 dipendenti del call cente Almaviva Contact di Palermo impiegati nel servizio di assistenza clienti Alitalia, in attesa di sapere quale sarà il loro futuro lavorativo dopo che Ita, l’azienda che dal mese prossimo prenderà in via definitiva il posto della compagnia aerea di bandiera, ha bandito una nuova gara per l’assegnazione del servizio. Gara che ha visto Almaviva perdente, con la concorrente Covisian che si è aggiudicata la commessa. Seduti al tavolo tecnico, oltre al capo di gabinetto, al segretario generale e al direttore generale Rapporti e condizioni del lavoro del ministero del Lavoro, i rappresentanti sindacali e quelli delle aziende interessate: Almaviva, Ita e appunto Covisian. Il nodo da sciogliere è quello legato alle clausole di solidarietà sui contratti dei lavoratori.
Quando un’azienda in questo settore perde una commessa che aveva da tempo, infatti, si può fare appello a tali clausole, che impongono alla subentrante di assumere il personale che fino a quel momento si era occupato del servizio. In questo caso, tuttavia, non si tratta del rinnovo di una commessa, perché sulla carta Ita è un’azienda nuova, che niente avrebbe a che fare con Alitalia e che quindi non sarebbe tenuta a rispettare le clausole. «Ovviamente è stato un incontro interlocutorio, ancora ci sono molte distanze praticamente su tutto – spiega a MeridioNews Marcello Cardella, sindacalista Cgil – Sia Ita che Covisian hanno manifestato la propria intenzione di far valere l’assenza di clausole sociali. Covisian in particolare non intende applicarle e nel caso in cui dovesse prendere del personale da Almaviva, comunque lo farebbe con retribuzione ridotta, togliendo gli scatti di anzianità e rimodulando il livello di inquadramento».
Molti dei 570 lavoratori Almaviva hanno maturato esperienza ventennale sull’ormai ex commessa Alitalia, arrivando al massimo degli scatti di anzianità concessi – sette -, sono inoltre inquadrati come lavoratori di livello 4, mentre Covisian propone la retrocessione a livello 3. Numeri alla mano, se adesso un lavoratore Almaviva guadagna una cifra che si aggira attorno agli 800 euro, con i nuovi accordi vedrebbe il proprio stipendio scendere di poco al di sopra delle 500 euro. «Si tratta di una proposta irricevibile – continua Cardella – Anche se siamo all’inizio della trattativa. Comunque procederemo con l’azione di lotta e chiediamo intanto al governo di farsi portavoce per l’applicazione delle clausole sociali».
«Una distanza di posizioni era prevedibile – conclude il sindacalista – Non la vediamo come una vertenza molto facile, anche se un po’ di fretta c’è e si dovrà chiudere il prima possibile, visto che Ita comincerà a volare attorno al 15 ottobre». Tempi strettissimi, anche perché, nel caso non dovesse andare in porto la trattativa con i dipendenti Almaviva, Covisian avrà pochissimo tempo per formare in maniera adeguata il personale deputato all’assistenza dei clienti Ita. «Trattandosi di un cambio di appalto non si può prescindere dall’applicazione di quanto previsto dalla clausola sociale – la posizione delle segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil – Sulla questione dei volumi, pur comprendendo le difficoltà della fase di avvio, non è possibile immaginare soluzioni che non prevedano il mantenimento dell’intero perimetro occupazionale. Al Governo, pur apprezzando la costituzione del tavolo, abbiamo ribadito la forte preoccupazione che pervade tutti i lavoratori interessati. Al momento non si può che costatare come le distanze siano considerevoli e, per certi versi, preoccupanti».
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