Allo Spasimo salta la rassegna cinematografica #Esco «Occasione sprecata, manca una prospettiva culturale»

Nell’anno di Palermo capitale della cultura – il ritornello che la giunta Orlando ripete da un anno – salta un appuntamento importante. Si tratta di #Esco, la rassegna cinematografica all’aperto che si è svolta per quattro anni allo Spasimo. «Uno dei cinema all’aperto più belli del mondo», come lo definisce il direttore artistico Andrea Inzerillo. Che ha approfittato del mancato appuntamento per lanciare un incontro pubblico, che si terrà il 9 settembre al cinema De Seta, per ragionare sulle prospettive culturali di una città che da una parte è in pieno fermento e dall’altra, però, continua a dover fare i conti con la cronica assenza di risorse e con una programmazione ancora basata sulla buona volontà degli operatori.

Ma cosa è successo? «Nonostante la volontà dell’amministrazione di sostenere la manifestazione – spiega il curatore – con l’assenza dell’approvazione del bilancio il Comune non può finanziare niente. Tra l’altro questo era il primo anno in cui il Comune avrebbe dovuto sostenere la rassegna, visto che negli altri anni l’avevamo realizzata con fondi privati, come quelli della Siae, che però questa volta non c’erano. Avevamo già posto la questione all’amministrazione, e loro avevano detto che avrebbero contribuito. Avrebbero voluto, in realtà, ma purtroppo sono nell’impossibilità materiale di farlo. La nostra rassegna tra l’altro non era niente di nuovo, visto che negli anni ’90 se ne facevano di bellissime». 

Non si poteva posticipare l’appuntamento, fissato teoricamente il 28 agosto? «Sì, era tra le ipotesi ma fare una rassegna estiva a ottobre non ha molto senso. È vero che abbiamo avuto a Palermo messe di Natale fatte a gennaio, ma insomma non era il caso. Sempre il 28 agosto è poi uscito il bando legato agli eventi di Palermo Capitale della cultura, lanciato dalla Fondazione Sant’Elia: potremmo partecipare ma vorremmo capire i tempi, è molto complicato». Per Inzerillo, insomma, aver perso Esco – che è stata molto gradita come rassegna dagli stessi palermitani – è «un’ennesima occasione sprecata», ma allo stesso tempo si dice pronto a partire da ciò «per discutere di politiche culturali a Palermo». 

Ecco dunque l’iniziativa del 9 settembre ai Cantieri Culturali, alla quale già in tanti hanno comunicato di voler partecipare. «Lo spirito è costruttivo ma la protesta rimane – chiarisce Inzerillo – anche perché Esco salta in un anno così importante per la cultura a Palermo. Ad ogni modo il punto è un altro: mettiamo che degli intoppi possano succedere, ma qual è la prospettiva? Noi siamo operatori culturali che lavorano in questo campo da anni e abbiamo l’interesse affinché ci sia una proficua collaborazione. Ma vogliamo capire anche la risposta della città, mettendo in moto un meccanismo virtuoso. Vorremmo cioè che, al di là di chi organizza le cose, ci fosse una programmazione seria. Non va tanto bene quando si vuole fare una cosa e si è nell’impossibilità di farla. E siccome siamo distanti dalle elezioni, ci può essere la serenità necessaria per affrontare al meglio le questioni sul tavolo. Mi sembra che ci sia molta voglia di confronto, forse gli incontri con l’amministrazione sono un po’ troppo frammentati e un po’ troppo sporadici. Speriamo dunque che l’incontro del 9 possa essere l’inizio di un cambio di passo».

D’altra parte il quadro di Palermo capitale della cultura resta anch’esso frammentato: c’è chi si è aggiudicato il fondo di poco più di un milione di euro aggiudicato dal Ministero dei beni Culturali, chi è riuscito a trovare contributi dal Comune, chi dalla Regione, chi guarda alle sponsorizzazioni private e chi si affida esclusivamente al pubblico, che però rimane poco sensibile a finanziare in maniera costante anche le esperienze più proficue e interessanti.  Sono tante ora le realtà che puntano all’avviso pubblicato sul sito della Fondazione Sant’Elia, citato da Inzerillo, «per la ricognizione di eventi e progetti culturali». Che però prevede la facoltà in corso d’opera di «ridurre l’importo del sostegno finanziario. Qualora ciò avvenga, il richiedente dovrà confermare per iscritto che accetta i nuovi termini del finanziamento e dovrà fornire un budget di progetto aggiornato entro sette giorni dall’avvenuta comunicazione».

MeridioNews ha provato a mettersi in contatto con l’assessore alla Cultura Andrea Cusumano per una replica, finora senza esito.

Andrea Turco

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