Alleycat race Scicli per conoscere la città «Un’invasione colorata e non inquinante»

Trentotto iscritti, molti residenti e una decina di out of town. E’ andata bene la prima Alleycat race di Scicli. Una gara di bici, non agonistica, con l’obiettivo di scoprire gli scorci barocchi del piccolo centro ragusano tra scatti di pedali e foto.

«Ci siamo divertiti tanto e l’idea è piaciuta sia ai partecipanti che agli abitanti», raccontano gli organizzatori dell’associazione Barocco Slow Coast. «Si respirava un’atmosfera festosa e allo stesso tempo curiosa. Una giornata baciata dal sole perfetta per il percorso, stare all’aria aperta e apprezzare le bellezze della città», racconta Monica Carbone. «Un’invasione colorata, allegra e non inquinante», l’ha definita il professore Giampaolo Schillaci. «E’ stato bello vedere giovani, adulti e bambini pedalare per le vie di Scicli. La città ha risposto bene e interagito con i partecipante. Molti aiuti a trovare i posti sono arrivati proprio da loro».

«E’ stato bello incontrare i vecchietti e chiedere a loro le indicazioni del percorso», racconta Laura, una delle cicliste fuori sede. «Non conoscevo alcuni check points, mi è piaciuto soprattutto il palazzo Terranova-Cannariati. E ho saputo da un’anziana signora residente che è uno dei pochi che ha resistito al terremoto del 1963!». Non meno entusiasti i concorrenti locali. «E’ stata un’iniziativa simpatica che mi ha fatto riscoprire posti che avevo perso di vista o in cui non ero mai andato», dice Andrea. Che, a differenza degli altri, aveva già partecipato a due gare di gatti selvaggi in Olanda. «La cosa che ha caratterizzato questa – racconta – è che qui mi sono immerso nel barocco e ho avuto il tempo di guardare i posti in cui passavo. Se fossi stato a Toronto o Amsterdam mi sarei impegnato a correre senza godermi il percorso».

Tra i partecipanti, tanti giovani ma anche adulti e quattro, cinque famiglie con piccoli ciclisti al seguito, muniti di macchine fotografiche e smartphone per raccogliere le immagini del tragitto. Una di queste vincitrice: la squadra Bagarospi, composta da Alessandro Parisi Assenza e il figlio Diego di dieci anni, premiati tra i locals. Mentre ad aggiudicarsi la vittoria come out of town è stato un giovane catanese, Davide Occhino. Entrambi premiati perché arrivati più vicini al tempo medio di percorrenza, che è stato di 2 ore, 5 minuti e 20 secondi.

«Ci siamo divertiti tanto. E abbiamo promosso il nostro territorio in un modo nuovo e che ha riscosso grande successo», ha detto il professore Schillaci. L’idea è piaciuta e ha attirato l’attenzione di molti curiosi sia durante la gara che alla fine, per la premiazione. Di certo molto diversa dalle competizioni più note, corse in giro per il mondo e caratterizzate dalle acrobazie dei ciclisti. Ma non per questo meno spettacolare, tra uno scatto fotografico e l’altro per le vie della città ragusana patrimonio dell’Unesco.

[Foto di Carlo Micieli]


Redazione

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